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Cosa farà il rover Perseverance, ora che è arrivato su Marte

Il rover della NASA Perseverance è finalmente giunto su Marte, e dopo un periodo di circa un mese dedicato al collaudo della sua sofisticata strumentazione scientifica, inizierà ad esplorare il cratere Jezero. Ecco quali sono gli obiettivi principali della ricerca scientifica che condurrà sul Pianeta Rosso.
A cura di Andrea Centini
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Dopo aver superato con successo un lunghissimo viaggio e una serie di spettacolari (quanto complicate) manovre finali, il rover della NASA Perceverance ha toccato il suolo di Marte alle 21:55 ora italiana di giovedì 18 febbraio. Un evento storico seguito da milioni di persone in tutto il mondo, consce dell'importanza di missioni spaziali di questa portata, che oltre a far sognare possono portare benefici per l'intera umanità. Basti pensare che se non ci fosse stata la “corsa allo spazio” tra Stati Uniti ed Ex Unione Sovietica che ha portato alla celeberrima missione Apollo 11, quella del primo sbarco sulla Luna, probabilmente oggi non stareste leggendo questa notizia dallo smartphone che avete in mano. Lo scroscio di applausi che si è levato al centro di comando della NASA quando è giunta la conferma del “touchdown”, con diversi minuti di ritardo a causa della distanza tra la Terra e il Pianeta Rosso, rappresenta solo l'inizio di questo emozionante viaggio, che sarà parallelo a quello del rover “cugino” Curiosity (su Marte dall'agosto del 2012). Ma cosa farà esattamente Perseverance ora che è “ammartato”?

La prima foto del Pianeta Rosso da Perseverance. Credit: NASA
La prima foto del Pianeta Rosso da Perseverance. Credit: NASA

Benché abbia già mandato una prima foto dal Pianeta Rosso, Perseverance nelle prossime settimane non farà moltissimo. Il suo lungo viaggio nel cuore del Sistema Solare, iniziato il 30 luglio dello scorso anno da una base della NASA, ha coperto una distanza di poco meno di 500 milioni di chilometri, e i suoi preziosissimi strumenti scientifici – la missione è costata 2,7 miliardi di dollari – potrebbero aver subito danni. Anche i famigerati “7 minuti di terrore” legati alle manovre di “ammartaggio” dopo l'entrata nella debole atmosfera marziana potrebbero aver messo a repentaglio la strumentazione. Pertanto nei prossimi 30 sol, ovvero i giorni su Marte che hanno una durata di 24 ore 39 minuti e 35,244 secondi, gli ingegneri della NASA li collauderanno uno a uno, per verificare che tutto funzioni alla perfezione come al momento del lancio. Ci vorranno diversi sol anche per spianare la strada (o meglio, il cielo) al piccolo elicottero autonomo Ingenuity, fedele compagno di viaggio di Perseverance. È la prima volta che si porta un mezzo di questo genere su un altro pianeta. La sua batteria è capace di fargli compiere brevi voli di 90 secondi, per poi tornare alla base. Non dispone di strumentazione scientifica, ma di due fotocamere che permetteranno di osservare Marte da un punto di vista senza precedenti.

Superati i test di collaudo il rover inizierà la missione vera e propria, che si compirà nel cuore del cratere Jezero, dove risiede il delta di un antichissimo fiume. L'obiettivo principale di Perseverance è infatti quello di cercare tracce di vita aliena, passata e perché no, anche presente. Ma non immaginate gli "omini verdi" dei film di fantascienza di 60 anni fa. Il rover andrà infatti a caccia di composti lasciati da organismi microscopici, che si ritiene possano essere vissuti nei fiumi e nei laghi un tempo presenti sulla superficie del pianeta. Ma come indicato, nulla esclude che qualche forma di vita possa essere presente ancora oggi (sebbene si tratti di un'ipotesi remota). Perseverance non si limiterà a studiare in situ la composizione chimica e geologica dei campioni, grazie a strumenti come lo SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals); la Supercam – LIBS (Laser Induced Breakdown Spectroscopy) e lo spettrometro a fluorescenza PIXL (Planetary Instrument for X-Ray Lithochemistry), ma ne raccoglierà alcuni da inviare sulla Terra. A prelevarli ci penserà una futura missione, prevista entro la fine di questo decennio. Perseverance riempirà dei tubi metallici (ne porta decine) con il materiale raccolto, che potrà essere studiato più approfonditamente sulla Terra. In attesa della colonizzazione di Marte, naturalmente.

Tra gli altri obiettivi virtuosi del rover della NASA vi è lo studio del clima e delle condizioni atmosferiche del Pianeta Rosso, che analizzerà grazie all'insieme di sensori MEDA (Mars Environmental Dynamics Analyzer). Il radar RIMFAX (The Radar Imager for Mars’ subsurFAce eXploration) otterrà invece informazioni sulle caratteristiche del suolo, identificando la presenza di ghiaccio, acqua e altri composti sotterranei sulla base dei segnali che invierà e riceverà. Perseverance proverà anche a gettare le basi delle tecnologie di cui avranno bisogno gli uomini quando giungeranno su Marte per la prima volta. Lo strumento MOXIE (Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment) e il SOXE, ad esempio, proveranno a ottenere ossigeno a partire dall'anidride carbonica (CO2) di cui è principalmente composta l'atmosfera marziana. Si tratta di sfide importantissime per la ricerca scientifica e per le future missioni di esplorazione spaziale. Non resta che attendere la conclusione del periodo di collaudo del rover, per l'inizio di una nuova emozionante era della ricerca su Marte.

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