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Opinioni

Controllo mentale, il trasferimento di input da un cervello ad un altro è possibile

Un esperimento ha svelato la possibilità di trasferire input mentali a distanza. Per ora si tratta di semplici movimenti, ma in futuro i ricercatori sperano di riuscire a trasferire idee e pensieri.
A cura di Marco Paretti
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Controllo Mentale

Come fare a rendere la comunicazione tra esseri umani più veloce ed efficiente? Una delle soluzioni più funzionali – e utopiche – sarebbe quella di eliminare completamente il linguaggio in favore di una trasmissione diretta di pensieri, idee ed istruzioni da una mente all'altra. Uno scenario che, secondo gli scienziati, può essere ricreato grazie all'aiuto dei computer.
Un recente esperimento svolto all'interno dell'università di Washington ha svelato che è possibile catturare il pensiero di una persona per poi fare in modo che esso sia in grado di muovere la mano di un altro soggetto distante un chilometro. Il tutto utilizzando un computer come mezzo di comunicazione. L'esistenza di questa tecnologia era già stata dimostrata lo scorso agosto, ma ora i ricercatori affermano di aver raggiunto un livello tale da renderla utilizzabile anche nel mondo reale.

Per riuscire a raggiungere questi risultati un paziente deve posizionarsi sulla testa un elmetto per l'encefalogramma, il quale è ricoperto da sensori in grado di individuare i segnali del cervello ed inviarli ad un computer. Quest'ultimo li decodifica e li invia sotto forma di impulsi elettrici ad un'altra persona dotata di elmetto per la stimolazione magnetica transcranica. Il primo soggetto pensa di muovere la mano, il segnale viene catturato dal computer e l'impulso elettrico viene inviato al secondo paziente, innescando il movimento vero e proprio della mano.
I ricercatori hanno utilizzato tre paia di volontari dislocati in differenti edifici del campus dell'università a circa un chilometro di distanza l'uno dall'altro. Il primo paziente è stato posizionato davanti ad un gioco nel quale una città era tenuta sotto assedio da una nave pirata. Il suo compito era quello di utilizzare un cannone per difendere la città, ma senza poter toccare alcun comando: doveva solo pensare di sparare con l'arma.

In un altro edificio il secondo volontario era seduto con la mano posizionata sul comando che controllava il cannone. Quando il collegamento tra i cervelli aveva successo, la mano si muoveva e premeva il pulsante per sparare. Non tutte le prove hanno però dato esito positivo, secondo gli scienziati l'accuratezza variava dal 25% all'83%.
Il controllo totale come una marionetta, quindi, è ben lontano dall'essere possibile. La ricerca ha comunque restituito dei dati incoraggianti e gli autori sono già al lavoro per costruire un dispositivo in grado di catturare e decodificare impulsi più complessi. L'obiettivo finale è quello di riuscire a trasferire concetti e pensieri da un cervello all'altro, il che potrebbe facilitare il trasferimento di conoscenze da una persona all'altra, per esempio in ambito scolastico.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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