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Con questo test puoi capire se il tuo gatto è psicopatico (e cosa fare per farlo stare meglio)

Un team di ricerca dell’Università di Liverpool ha creato un test per verificare se il proprio gatto è psicopatico e come aiutarlo in caso di conferma.
A cura di Andrea Centini
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I proprietari dei gatti domestici (Felis silvestris catus) sanno bene che i nostri amici a quattro zampe non sono affatto tutti uguali, ma ciascuno di essi ha una propria personalità, che si manifesta con un comportamento più o meno mansueto e/o intraprendente, quando non temerario. Tali differenze, tuttavia, non sempre rientrano nel range della "normalità felina". Secondo alcuni studiosi, infatti, determinati comportamenti possono nascondere una vera e propria psicopatia, paragonabile per certi versi a quella umana, dato che è legata anch'essa a una triade di fattori, ovvero “audacia, cattiveria e disinibizione”, sebbene si parli pur sempre di animali. Gli scienziati hanno messo a punto un questionario triarchico chiamato “CAT-Tri” grazie al quale è possibile non solo se il proprio gatto è psicopatico, ma anche prendere delle “contromisure” per compensare comportamenti un po' troppo esuberanti e migliorare il benessere del felino.

A mettere a punto il questionario è stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati dell'Università di Liverpool, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università John Moores. I ricercatori hanno sviluppato le fondamenta del CAT-Tri chiedendo a 549 persone di indicare i livelli dei tre tratti della personalità sopraindicati, che corrispondono al modello triarchico della psicopatia anche nell'essere umano, legata a mancanza di empatia e di rimorso, meschinità, egocentrismo, comportamento aggressivo e altro ancora. Gli studiosi, coordinati dalle professoresse Rebecca Evans ed Emily Bethell, dalle risposte ottenute hanno identificato 40 fattori comportamentali che hanno sfruttato per mettere a punto un primo modello del questionario CAT-Tri, basato su 58 elementi distinti. Il test preliminare è stato sottoposto a circa 1.500 altri proprietari di gatti, dalle cui risposte è stato perfezionato il test nella sua forma definitiva, denominata CAT-Tri+, che tiene conto anche dell'ostilità verso gli animali domestici e dell'ostilità verso l'uomo.

Il test indaga su una dozzina di comportamenti per ciascun tratto di base (audacia, cattiveria, disinibizione) e come indicato valuta anche il livello di aggressività verso animali ed esseri umani. Per fare alcuni esempi pratico, nel questionario viene chiesto ad esempio se il proprio gatto tende a frequentare posti pericolosi, come il giardino di un vicino con cani o gatti rivali e altezze estreme; se fa salti rischiosi; se va spesso fuori casa; se tormenta le prede prima di ucciderle; se combatte con altri gatti del quartiere; se è socievole; se è curioso; se si distrae facilmente; se butta giù gli oggetti; se è solito saltare sopra oggetti che utilizziamo (come un computer o una stampante); se rovina gli oggetti graffiandoli; e molto altro ancora. A ciascuna di queste affermazioni si può rispondere in modi differenti: non descrive il mio gatto; descrive lievemente il mio gatto; descrive moderatamente il mio gatto; descrive molto bene il mio gatto; descrive estremamente bene il mio gatto; non applicabile.

In base alle risposte date attraverso il CAT-Tri+ si ottiene un punteggio che indica il livello di psicopatia del nostro amico a quattro zampe. A questo link è possibile sia consultare il questionario che una guida su come calcolare i punteggi. I risultati ottenuti sono informazioni preziose che possono aiutare i proprietari a capire e gestire meglio il proprio gatto, oltre che a migliorarne il benessere. “Ad esempio – scrivono la professoressa Evans e i colleghi -, un gatto che ha un punteggio alto nella scala di ‘audacia' può trarre vantaggio dai grandi alberi per gatti e tiragraffi, poiché il CAT-Tri+ suggerisce che un gatto audace ama esplorare e arrampicarsi”. Questo test è inoltre utile per gli animali in via di adozione: un gatto che non va d'accordo con altri animali domestici, naturalmente, trae beneficio da una famiglia che ne è priva. I ricercatori hanno anche determinato che la disinibizione e l'ostilità verso gli altri animali era sintomo di una relazione di qualità superiore con il proprietario, mentre l'intraprendenza e la cattiveria prevedevano un rapporto meno soddisfacente col padrone. I dettagli della ricerca “A domestic cat (Felis silvestris catus) model of triarchic psychopathy factors: Development and initial validation of the CAT-Tri+ questionnaire” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Research in Personality.

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