Cioccolato a rischio, il Regno Unito mette in quarantena le piante di cacao
Le piante di cacao sono sotto l'attenta osservazione di una serra nelle vicinanze di Londra dove un gruppo di scienziati sta lavorando per realizzarne varietà immuni alle malattie, più resistenti alla siccità e capaci di sopravvivere in contesti non del tutto favorevoli. Negli ultimi tempi, infatti, le malattie e le crescenti richieste di cacao da parte dei paesi in via di sviluppo hanno portato portato alle stelle il prezzo di questo prodotto.
Un aiuto dal Regno Unito
All'interno delle serre dell'International Cocoa Quarantine Centre (ICQC), la temperatura tocca i 23 gradi. “Le piante di cacao crescono con difficoltà”, spiega Heather Lake, un tecnico del centro fondato in parte dall'industria del cioccolato britannica e in parte dal governo americano, che prosegue “Non amano troppa luce, ma neanche troppa ombra. È abbastanza difficile impostare il clima perfetto”. Situato nella cittadina di Arborfield, a ovest di Londra, l'ICQC mette a disposizione ben 1.000 metri quadrati di serra sfruttati da 400 varietà di piante di cacao.
La pianta perfetta
Il centro punta a ridurre i danni della malattia che sta distruggendo le piante di cacao in questi ultimi mesi e, per farlo, ha deciso di mettere quelle di sua produzione, sviluppate da semi non infetti raccolti in specifiche spedizioni ai tropici, in quarantena, prima di condividerle con gli altri paesi, in modo da ottenere varietà nuove e più resistenti. L'obiettivo del centro è dunque quello di dar vita a piante più forti che possano combattere i parassiti e che siano in grado di resistere alle condizioni climatiche dei paesi ai quali verranno spedite. In Gran Bretagna, non essendoci parassiti endemici o malattie del cacao, il centro può essere certo di crescere piante con questo potenziale e, al momento, sta lavorando anche per svilupparne di più resistenti alla siccità e all'aumento del livello di biossido di carbonio nell'aria.
Cosa sta accadendo
Il cacao originariamente veniva raccolto in Sud America, ma attualmente ci sono grosse coltivazioni anche nell'Africa Occidentale, dove si produce ben il 73% delle esportazioni globali. Una concentrazione produttiva simile, basti pensare che il 60% delle piante si trova nella Costa d'Avorio e nel Ghana, può danneggiare il territorio.
Prezzi alle stelle
La crescente domanda di cioccolato e cacao da parte di paesi come la Cina e l'India, unita alle difficoltà a cui vanno incontro i territori sfruttati e l'altissima paura che la crisi dell'ebola possa danneggiare le piantagioni e le esportazioni, hanno fatto balzare i prezzi fino a 3.400 dollari per una tonnellata di cacao e potrebbero salire di un ulteriore 30%.
Cacao ed ebola
Per ora sia la Costa d'Avorio che il Ghana sembrerebbero essere fuori pericolo. I tre paesi maggiormente colpiti dall'epidemia sono infatti Sierra Leone, Guinea e Liberia ad oggi responsabili dello 0,7% della produzione mondiale di cacao.