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Cina, scienziati clonano cinque scimmie malate di insonnia

Gli studi sulle cinque scimmie potranno permettere di trovare una cura a malattie umane: diabete mellito, cancro e patologie neurodegenerative.
A cura di Davide Falcioni
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Cinque scimmie, tutte malate – tra le altre cose di insonnia , sono state clonate da un team di ricercatori cinesi, che hanno messo in pratica la stessa tecnica che circa un anno fa aveva portato alla nascita dei cuccioli di macaco Zhong Zhong e Hua Hua e, anni prima, alla pecora Dolly, il primo mammifero clonato nella storia. Durante due esperimenti realizzati presso l’Istituto di Neuroscienze dell’Accademia Cinese delle Scienze di Shanghai l'equipe di scienziati ha prelevato delle cellule da scimmie malate geneticamente modificate per creare degli esemplari che presentassero lo stesso difetto delle donatrici. Secondo gli esperti tale tecnica rappresenterebbe un importante passo per permettere di studiare come si sviluppano alcune malattie e quali sono le terapie più valide.

Sono state due le fase che hanno caratterizzato l'esperimento. In un primo momento, gli scienziati hanno modificato geneticamente degli esemplari che avrebbero poi donato le cellule malate, usando una tecnica di "copia e incolla del Dna" (chiamata Crispr/Cas9) per silenziare all’interno delle scimmie il BMAL1, un fattore in grado di condizionare il ritmo biologico (anche detto circadiano) degli animali. In un secondo momento, a partire dalle cellule prelevate dagli esemplari modificati precedentemente, i ricercatori hanno completato la clonazione di cinque nuove scimmie, caratterizzate dallo stesso difetto genetico.

Prima di oggi, nessuno era ancora riuscito a clonare animali affetti da disturbi come insonnia, che genera a sua volta squilibri ormonali, oltre ad ansia, depressione e schizofrenia, le stesse caratteristiche mostrate dai primati natu in laboratorio. Hung-Chun Chang, coordinatore dello studio pubblicato su National Science Review, ha rivelato che i difetti del ritmo circadiano presenti nelle scimmie clonate “possono portare a molte malattie umane, compresi diabete mellito, cancro e malattie neurodegenerative. Le scimmie che abbiamo ottenuto potranno essere utilizzate per studiare sia lo sviluppo di queste malattie, sia possibili terapie”.

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