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Chi si impegna viene giudicato male: viviamo in una società in cui screditiamo i migliori

Spesso le dinamiche sociali e lavorative non sono meritorie. Le persone più collaborative e che si sacrificano per il bene comune, sono vittime di invidie e attacchi. Una ricerca canadese sembra non solo mettere nero su bianco questi comportamenti, ma ci dona una spiegazione antropologica alle cattiverie dei colleghi.
A cura di Lorenzo Fargnoli
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In ufficio siete troppo buoni e collaborativi? Attenzione perché secondo una ricerca canadese potreste essere presi di mira dai colleghi. Molte persone possiedono una professione che si basa sulla collaborazione. In una banca, in una corsia di ospedale o in officina, il lavoro è gestito da un team di uomini e donne, le cui dinamiche sociali determinano non solo il grado di soddisfazione di gran parte della loro vita, ma il risultato stesso della loro occupazione. Gli psicologi Aleta Pleasant e Pat Barclay della Guelph University in Canada hanno deciso di utilizzare la lente d'ingrandimento della scienza, per valutare questi meccanismi con un esperimento. Quello che hanno scoperto non solo sovverte la logica comune, per cui le persone che si spendono di più sono le più amate, ma potrebbe aiutarci a comprendere le continue campagne di odio contro chi si batte per cause sociali o ambientali.

Il gioco di società. Lo studio, come spesso avviene nelle ricerche sociali, si è basato sul completamento di un semplice gioco di società. Fra i partecipanti venivano distribuiti dei soldi e all'inizio di ogni round, questi potevano scegliere di mantenerli o donarli in una cassa comune, in cui sarebbero stati raddoppiati e ridistribuiti fra tutti i giocatori. In oltre è stata inserita la dinamica della punizione segreta: un giocatore investendo uno dei suoi dollari poteva toglierne tre ad un collega. Nei gruppi in cui il gioco era gestito senza competizione, i ricercatori hanno notato che la "punizione segreta" era utilizzata per lo più con una finalità morale, per spingere i giocatori ad investire di più, mentre nei gruppi in cui vi era una spinta competitiva, la "punizione antisociale" era molto più comune. I membri del gruppo si punivano reciprocamente per aver collaborato e, a differenza dei gruppi non competitivi, il comportamento cooperativo (la dimensione media delle donazioni) non aumentava.

La livella sociale. Essere sospettosi, gelosi o ostili nei confronti di coloro che sembrano migliori, più belli o più santi di noi, sembra essere un comportamento che si addentra profondamente nella composizione psicologica degli umani, ha detto Barclay uno degli psicologi della ricerca. Questo meccanismo infatti è alla base delle regolazioni sociali delle società egalitarie di cacciatori-raccoglitori dei primordi dell'umanità. Stessa dinamica, ma in un settore più grande, influenza tutte quelle persone che si spendono per salvaguardare l'ambiente o la società. "Le persone che non fanno nulla rischiano di danneggiare la loro reputazione e (per salvarsi) possono invece scegliere di attaccare le motivazioni  degli attivisti" hanno detto i due psicologi. Il vantaggio e la finalità di questa ricerca sono quelli di aumentare la consapevolezza di questa strategia sociale, spesso sotterranea, e quindi in qualche modo aiutare a disinnescarla.

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