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Cervelli connessi con ‘wi-fi-: così funziona il nostro intuito

La comunicazione tra i nostri cervelli si basa su una rete wi-fi che ci permette di conoscere le altre persone senza parlare con loro” come funzionano l’intercervello e l’istinto.
A cura di Zeina Ayache
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Il nostro istinto è molto più di una semplice sensazione, ma è il risultato delle connessioni ‘wi-fi' tra i nostri cervelli che vanno oltre la comunicazione verbale. Questo è quanto sostiene Digby Tantum, professore di psicoterapia della University of Sheffield, che ci spiega quali siano i vari aspetti della comunicazione tra esseri umani e cosa sia l'istinto.

Connessioni ‘wi-fi'. Il nostro cervello, spiega Tantum, si connette a quello degli altri attraverso una sorta di connessione senza fili che ci permette di cogliere informazioni che, con il semplice utilizzo delle parole, potremmo non percepire. Il linguaggio da solo non basta a spiegare come gli esseri umani comunichino tra loro, anche perché, all'interno della nostra storia evolutiva, è piuttosto recente: tutti noi siamo consapevoli di riuscire a cogliere informazioni dalle altre persone senza parlare direttamente con loro. L'uomo infatti sfrutta anche la comunicazione non verbale che è fatta di micro segnali che gli permettono di capire cosa sta pensando chi ha di fronte: questo modo di ‘parlare' lo chiamiamo ‘istinto' o ‘intuito' e, anche se razionalmente ci viene difficile spiegarlo, è innegabilmente efficace.

L'intercervello. Questo legame senza fili è stato ribattezzato ‘InterCervello' dal professor Tantum e spiegherebbe, ad esempio, perché in metro o in tram facciamo fatica a guardare negli occhi le altre persone: in un contesto così affollato, il nostro cervello ‘cattura' troppe informazioni da gestire. L'InterCervello secondo Tantum spiega anche perché la risata sia così contagiosa.

Questione di olfatto. Secondo lo psicoterapeuta, a guidare il nostro istinto e la connessione tra i cervelli sarebbe l'olfatto. Ci sono infatti aree del nostro cervello in cui i neuroni sono più attivi (come nella corteccia prefrontale) e che sono connesse con l'olfatto: questo spiegherebbe perché diciamo di essere chimicamente attratti da qualcuno. E non solo. Quando la chimica di una persona cambia, ad esempio quando ha paura, è influenzata o è sessualmente eccitata, noi ce ne accorgiamo anche se non dice nulla.

I danni di internet. Il ricercatore sostiene che l'incremento di connessioni tra persone attraverso internet potrebbe danneggiare la comunicazione non verbale: siamo abituati a relazionarci con le persone faccia-a-faccia, in questi contesti non è tanto la vista a contare, quanto altri aspetti come i suoni, gli odori o il tatto, online tutto questo non c'è.

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