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Castrazione chimica e calo della libido: cos’è, come funziona e quali sono i limiti

La castrazione chimica è un trattamento farmacologico che inibisce la produzione di ormoni sessuali e che ha come conseguenza il calo o la perdita della libido. Vediamo insieme nello specifico come funziona la castrazione chimica, a cosa serve, quali sono i suoi limiti e gli eventuali effetti collaterali.
A cura di Zeina Ayache
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La castrazione chimica è una operazione che implica l’inibizione dell’attività delle gonadi attraverso la somministrazione di farmaci e la cui conseguenza è il calo della libido. Vediamo insieme cos’è la castrazione chimica, come funzionano i farmaci e a cosa serve.

Castrazione chimica, cos’è

La castrazione chimica è un trattamento che implica la somministrazione di farmaci specifici che inibiscono l’attività dell’apparato riproduttivo, maschile come femminile, rendendo sterile la persona e portando ad un calo o una perdita della libido.

Su cosa interviene la castrazione: un po’ di anatomia

La castrazione in generale interviene sulle gonadi, cioè gli organi sessuali del nostro apparato riproduttivo, che devono produrre le cellule per la riproduzione, i gameti, e gli ormoni sessuali. Le gonadi maschili sono i testicoli, mentre quelle femminili sono le ovaie. Nello specifico, la castrazione chimica implica la somministrazione di farmaci, nell’uomo ad esempio il medrossiprogesterone, che agisce sul cervello per inibire gli ormoni che stimolano la produzione di testosterone.

Castrazione chimica reversibile

A differenza della castrazione chirurgica, che implica l’esportazione dei testicoli nell’uomo e delle ovaie nelle donne, che viene praticata in caso di tumori maligni e che è dunque irreversibile, la castrazione chimica è reversibile: questo significa che una volta smesso il trattamento, le funzioni delle gonadi tornano nella norma, perché non viene più inibita la produzione di ormoni.

Per cosa viene utilizzata la castrazione chimica: tumori e violenze sessuali

La castrazione chimica è nata per intervenire su pazienti che soffrono di tumori all’apparato riproduttivo ed è anche applicata, in alcuni Paesi, contro gli stupratori al fine da ridurre l’istinto sessuale e il rischio di violenze sessuali.

Castrazione chimica, calo della libido e limiti

La castrazione chimica è legata al calo della libido, vista l’inibizione degli ormoni che stimolano l’attività sessuale, ma non è certo però che limiti realmente gli stupratori o chi commette atti legati alla sessualità, questo perché spesso queste violenze sono attribuibili a comportamenti patologici che non necessariamente hanno bisogno di soddisfazione fisiologica. Inoltre, non è detto che una persona sottoposta a castrazione chimica per un determinato periodo in seguito ad atti di violenza sessuale, una volta smessa la terapia non ricominci a comportarsi come prima del trattamento.

Effetti collaterali della castrazione chimica

Studi scientifici hanno dimostrato che oltre al calo o alla perdita totale della libido, la castrazione chimica potrebbe comportare alcuni effetti collaterali come stanchezza, anemia e declino cognitivo, ma anche morte e demenza.

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