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Casi di Covid-19 grave in persone vaccinate: “Rari ma non inaspettati”

Secondo i CDC americani sono almeno 10mila persone completamente vaccinate che hanno contratto l’infezione da coronavirus: “Più a rischio gli anziani e soggetti con condizioni di salute croniche o ridotte difese immunitarie”.
A cura di Valeria Aiello
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Nessun vaccino è mai efficace al 100%. A riportare l’attenzione sulla protezione offerta dalla vaccinazione, e in particolare dai sieri anti-Covid, sono gli esperti statunitensi che, in seguito alla segnalazioni di forme gravi di Covid-19 in persone completamente vaccinate, hanno analizzato i numeri di nuove infezioni registrate negli Usa.

Casi di Covid-19 dopo il vaccino

Secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) al 30 aprile 2021, su circa 101 milioni di persone che hanno completato il ciclo vaccinale negli Stati Uniti, sono state segnalate circa 10mila infezioni da coronavirus Sars-Cov-2 in soggetti immunizzati, di cui il 10% ha richiesto il ricovero in ospedale e il 2% è deceduto, sebbene le cause di morte non sempre fossero correlate a Covid-19. Ci sono stati però anche casi di persone che hanno sviluppato forme gravi della malattia, con complicazioni che hanno determinato il decesso. È il caso, ad esempio, di una 65enne residente nella contea di Napa, in California, che a più di un mese dalla seconda dose è morta dopo essere stata ricoverata in ospedale per Covid. La donna soffriva di patologie pregresse ed era risultata positiva alla variante Alpha (ex inglese) del virus.

Sebbene questi casi siano tragici, sono rari ma non inaspettati. “Sono molto colpito dal fatto che abbia avuto una forma della malattia tanto grave da portarla alla morte” ha affermato al New York Times il dottor William Schaffner, direttore medico della Fondazione statunitense per le malattie infettive ed esperto in vaccinologia presso la Vanderbilt University di Nashville, nel Tennessee. Tuttavia, ha osservato lo specialista, “ci aspettiamo di avere infezioni occasionali nei vaccinati”.

Anziani e fragili più a rischio

Dai dati dei CDC emerge che l’età media dei pazienti deceduti è di 82 anni. È quindi la fascia di popolazione più anziana, che è a maggior rischio di complicanze da Covid, quella che secondo il quotidiano newyorkese potrebbe avere maggiori probabilità di sviluppare forme della malattia sintomatiche della malattia per la risposta immunitaria più debole alla vaccinazione. Anche le persone con ridotte difese immunitarie o che hanno particolari condizioni di salute preesistenti sarebbero a maggior rischio.

Ad ogni modo, indicano gli esperti, i casi di Covid-19 riportati dai CDC non dovrebbero dissuadere le persone dal farsi vaccinare. “Non esiste un vaccino nella storia che sia mai stato efficace al 100% – ha affermato il dottor Paul Offit, direttore del Vaccine Education Center presso il Children's Hospital di Philadelphia  . La vaccinazione è la migliore possibilità a nostra disposizione per evitare malattie gravi e critiche. Come è anche vero che non tutto in medicina è perfetto”.

È inoltre probabile che, con il crescere del numero di persone vaccinate e la conseguente riduzione della diffusione virale, diminuiranno anche i casi di Covid nei vaccinati. “Il virus troverà sempre meno persone da infettare – ha aggiunto Schaffner – . I vaccini sono ottimi e, affinché funzionino in modo ottimale, su base individuale e comunitaria, è necessario vaccinare il maggior numero di persone possibile”.

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