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Captato misterioso segnale radio nello spazio profondo: ripete il suo ciclo ogni 16 giorni

Astrofisici della The CHIME Collaboration hanno captato un Fast Radio Burst (Lampo Radio Veloce) caratterizzato da un ciclo che si ripete ogni 16,35 giorni. La fonte è in una galassia a spirale lontana mezzo miliardo di anni luce. Si tratta del primo FRB periodico mai individuato. Gli scienziati non conoscono l’origine di questi misteriosi segnali radio.
A cura di Andrea Centini
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Un radiotelescopio
Un radiotelescopio

Captato un misterioso segnale radio proveniente dallo spazio profondo che si ripete con un ciclo estremamente regolare, ogni 16,35 giorni. Si tratta di un Fast Radio Burst (FRB) o Lampo Radio Veloce, un fenomeno di origine sconosciuta caratterizzato da un'altissima energia e dalla durata di pochi millisecondi. Questi particolari segnali sono tra i fenomeni “spaziali” più enigmatici e affascinanti che gli astrofisici stanno provando a comprendere. Il primo mai individuato, FRB 010724, fu scoperto solo nel 2007 analizzando dati raccolti nel 2001; nel 2012 è stato invece identificato il primo FRB con ripetizioni non periodiche, FRB 121102. Il nuovo, chiamato FRB 180916.J0158+65, è anch'esso un “pioniere”: si tratta infatti del primo segnale ripetuto con periodicità accertata. Era stato intercettato lo scorso anno assieme ad altri sette lampi radio veloci, ma soltanto adesso ne è stata determinata la peculiare sequenza.

A scoprire e descrivere il misterioso Fast Radio Burst è stato un copioso team di ricerca internazionale guidato da scienziati canadesi di vari atenei, che hanno collaborato con i colleghi dell'Università della Virginia Occidentale (USA), del National Radio Astronomy Observatory americano, dell'Università di Amsterdam e di moltissimi altri istituti. Lo hanno intercettato grazie al potente radiotelescopio interferometrico Hydrogen Intensity Mapping Experiment (CHIME), piazzato nel Dominion Radio Astrophysical Observatory (DRAO) della British Columbia, in Canada. Captandolo tra il 16 settembre 2018 e il 30 ottobre 2019 gli scienziati hanno scoperto la sua particolare sequenza: la fonte emette il segnale per quattro giorni consecutivi, circa una o due volte all'ora; dopo di ciò si arresta per 12 giorni, per poi riprendere nuovamente a emettere l'FRB con la stessa frequenza. Oltre alla peculiare periodicità di 16,35 giorni, gli astronomi guidati dal professor Amiri dell'Università della British Columbia ne hanno individuato l'origine; la porzione esterna di una galassia a spirale sita a 500 milioni di anni luce dalla Terra, chiamata SDSS J015800.28+654253.0. Benché lontanissima, si tratta in realtà della fonte più vicina dalla quale scaturisce un FRB noto agli scienziati.

La periodicità di FRB 180916.J0158+65 è la caratteristica più interessante, perché può aiutare gli studiosi a comprendere la natura di questi fenomeni. Un segnale di questo tipo potrebbe ad esempio scaturire dall'interazione tra una stella di neutroni e una stella calda e giovane di tipo O/B (un cosiddetto sistema “vedova nera”). Oppure potrebbe scaturire da un oggetto disturbato dalla vicinanza di un buco nero, responsabile dell'intermittenza del segnale. Possibili fonti anche magnetar e pulsar a raggi X, ma per gli autori dello studio questi oggetti non concilierebbero molto con i dati raccolti. Solo continuando a captare e a studiare questi segnali i ricercatori riusciranno ad avere dati sufficienti per determinarne l'esatta natura. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sul portale ArXiv, in attesa della pubblicazione su una rivista specializzata.

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