Cannabis, le rischiose conseguenze per chi deve sottoporsi ad operazioni chirurgiche
I pazienti che fumano regolarmente cannabis potrebbero aver bisogno del doppio degli anestetici necessari in caso di operazioni chirurgiche. Questo è quanto sostengono i ricercatori che hanno analizzato un inaspettato affetto collaterale della cannabis. Vediamo cosa hanno scoperto nel dettaglio e quali potrebbero essere le cause.
Cannabis e anestesia. Analizzando i dati relativi a 250 pazienti che si sono sottoposti a procedure endoscopiche nel 2012 e che facevano uso di cannabis regolarmente, gli esperti hanno scoperto che, in caso di colonscopie o altre operazioni, i soggetti hanno avuto bisogno del 14% in più di fentanyl, del 20% in più di midazolam e del 220% in più di propofol per ottenere una sedazione efficace. Com’è possibile?
Come la cannabis influenza la sedazione. Gli esperti spiegano che la cannabis ha effetti metabolici che non sono ancora chiari e i pazienti che fanno uso di questa sostanza devono sapere che alcuni farmaci potrebbero essere meno efficaci su di loro. Attualmente i ricercatori stanno raccogliendo informazioni e aneddoti dei pazienti per capire meglio quali possano essere le reali conseguenze della cannabis sui farmaci.
Il problema di dosi più elevate di sedativi. Avere bisogno di dosi maggiori di sedativi per ottenerne benefici potrebbe essere rischioso poiché spesso gli effetti indesiderati di questi farmaci sono proprio legati alle quantità: insomma più sono alte le dosi, più potrebbero esserci problemi per la salute. Un esempio riguarda la funzione respiratoria che potrebbe essere compromessa da alti dosaggi di sedativi.
Conclusioni. Sono sicuramente necessari ulteriori studi per comprendere meglio come la cannabis possa influenzare la sedazione, e gli scienziati sono già al lavoro.
Lo studio, intitolato "Effects of Cannabis Use on Sedation Requirements for Endoscopic Procedures", è stato pubblicato sul Journal of the American Osteopathic Association,