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Cancro, nuovo composto riduce peso e dimensioni dei tumori del 60%: come agisce

Un team di ricerca cinese guidato da scienziati della City University di Hong Kong ha creato un nuovo composto sperimentale in grado di abbattere di oltre il 60 percento il peso e le dimensioni dei tumori. Chiamato forbiplatino, il profarmaco si attiva con luce rossa e riduce sensibilmente la tossicità della chemioterapia.
A cura di Andrea Centini
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Uno scienziato testa il "phorbiplatin". Credit: City University di Hong Kong
Uno scienziato testa il "phorbiplatin". Credit: City University di Hong Kong

Un nuovo composto anticancro è in grado di ridurre in modo significativo le dimensioni e il peso della massa tumorale, limitando al contempo l'impatto sulle cellule sane e di conseguenza la tossicità della chemioterapia. Il “phorbiblatin”, questo il nome del composto, tecnicamente è un profarmaco basato su un meccanismo di fotoattivazione, che una volta reso operativo si riduce in oxaliplatino, uno dei farmaci antitumorali per eccellenza. Rispetto a quest'ultimo, proprio grazie al peculiare processo di attivazione basato sulla luce, presenta molteplici benefici.

A sviluppare il phorbiblatin (o forbiplatino, nel nostro idioma) è stato un team di ricerca cinese guidato da scienziati della City University di Hong Kong, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Scuola di Scienze Farmaceutiche presso il Centro di Scienze della Salute dell'Università di Shenzhen e dello Shenzhen Research Institute. Gli scienziati, coordinati dal professor GuangyuZhu, docente presso il Dipartimento di Chimica dell'ateneo asiatico, hanno messo a punto il composto dopo 3 anni di lavoro in laboratorio.

Testato sia su modelli murini (topi) che su cellule umane in vitro, il phorbiblatin ha determinato una riduzione delle dimensioni e del peso delle masse tumorali rispettivamente del 67 e del 62 percento in più rispetto all'oxiplatino, farmaco utilizzato normalmente per combattere il cancro alle ovaie, al seno, al colon-retto, allo stomaco ed altre neoplasie. Gli scienziati hanno ottenuto il nuovo composto legando l'oxaliplatino al PPA, un cosiddetto fotosensibilizzante che è altamente sensibile alla luce rossa. Irradiando il profarmaco con luce rossa a bassa intensità per soli 10 minuti è stato possibile liberare l'81 percento dell'oxaliplatino sulle masse tumorali. Il segreto della limitata tossicità e della grande precisione nell'uccidere le cellule malate del forbiplatino risiede proprio nella possibilità di controllare “in modo spaziale e temporale” la sua azione. Gli scienziati hanno infatti sottolineato che il composto è “cineticamente stabile al buio”, di conseguenza, è possibile farlo colpire solo quando e dove lo si ritiene opportuno. Ciò limita in modo significativo gli effetti collaterali della chemioterapia, che può essere altamente tossica anche per i tessuti sani.

Per i primi test clinici del forbiplatino sarà tuttavia necessario attendere ancora del tempo, dato che gli scienziati dovranno eseguire ulteriori esperimenti relativi all'efficacia e alla sicurezza. I dettagli della ricerca "Phorbiplatin, a Highly Potent Pt(IV) Antitumor Prodrug That Can Be Controllably Activated by Red Light" sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Chem.

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