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Cancro, l’aspirina riduce il rischio di tumori digestivi fino al 47%

Una ricerca condotta su 600mila pazienti ha dimostrato che l’assunzione prolungata di aspirina protegge dai tumori dell’apparato digerente. Una protezione ridotta è emersa anche per altre neoplasie.
A cura di Andrea Centini
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L'assunzione prolungata di aspirina protegge dai tumori dell'apparato digerente e in maniera minore da altre neoplasie. Lo ha determinato un team di ricerca internazionale coordinato dal professor Kelvin Tsoi dell'Università cinese di Hong Kong, che ha presentato i risultati di un'approfondita indagine alla UEG 2017, il congresso della United European Gastroenterology appena conclusosi a Barcellona. Gli studiosi hanno seguito ben 600mila persone nel corso di 10 anni, e al termine della ricerca hanno messo a confronto i dati dei pazienti cui è stata somministrata l'aspirina con quelli non trattati col famoso farmaco antiinfiammatorio. La media dell'assunzione è stata di 7,7 anni, con un minimo di sei mesi.

Dall'analisi statistica sono emersi dati estremamente interessanti: l'aspirina o acido acetilsalicilico avrebbe infatti ridotto il rischio di sviluppare un cancro all'esofago o al fegato del 47 percento. Il rischio di contrarre tumori gastrici sarebbe invece stato ridotto del 38 percento, seguito dagli aggressivi e letali tumori al pancreas e quelli del colon-retto, con una riduzione del rischio rispettivamente del 34 percento e 24 percento. Numeri significativi, considerando che in Europa il 30,1 percento dei decessi per tumore sono causati proprio da neoplasie al tratto digesivo, con quelli del colon-retto e pancreas tra i primi cinque “big killer” assoluti.

Tsoi e colleghi hanno evidenziato una riduzione anche per altre tipologie di cancro, come mielomi multipli, tumori al seno, al polmone, alla vescica e ai reni, tuttavia i benefici sono stati nettamente inferiori rispetto a quelli emersi per l'apparato digerente. I risultati di questo studio concordano con altre recenti indagini, come quella dell'Università di Harvard e del Massachusetts General Hospital (Boston) che ha presentato nuovi dati statistici positivi in occasione dell'ultimo meeting dell’American association for cancer research (AACR), e quella dell'Università del Texas e del Dipartimento americano Veterans Affairs (VA), che ha trovato nella reazione con le piastrine il segreto delle proprietà anticancro dell'aspirina.

Nonostante il fattore protettivo sia praticamente acclarato, è doveroso sottolineare che l'aspirina è pur sempre un farmaco con i suoi effetti collaterali, come ad esempio l'impatto sulla coagulazione del sangue. Per questa ragione l'assunzione va sempre concordata col proprio medico curante. Gli autori dello studio e altri ricercatori stanno infatti indagando proprio sul reale rapporto tra benefici e possibili conseguenze dell'assunzione prolungata di aspirina.

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