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Cancro al seno, più aggressivo con flora batterica alterata e intestino infiammato: la ricerca

Un team di ricerca americano guidato da scienziati dell’Università della Virginia ha determinato che un intestino infiammato e con flora batterica alterata può rendere più aggressivo e invasivo il cancro al seno. I ricercatori lo hanno verificato su topi con carcinoma mammario, “bombardati” con farmaci per alterare il loro microbiota.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Alexandra Angelich | UVA
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Un intestino infiammato e con un microbiota alterato può rendere il cancro al seno molto più aggressivo e favorire lo sviluppo di metastasi. Lo ha determinato un team di ricerca americano interdisciplinare guidato da scienziati della Scuola di Medicina dell'Università della Virginia. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Melanie Rutkowski, docente presso il Dipartimento di Microbiologia, Immunologia e Biologia del Cancro dell'ateneo di Charlottesville, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto una serie di esperimenti con modelli murini (topi).

La ricerca. Rutkowski e colleghi hanno profondamente alterato il microbiota intestinale dei roditori affetti da carcinoma mammario con potenti cicli di antibiotici, e hanno osservato gli effetti del cambiamento sul tessuto tumorale. “Quando abbiamo interrotto l'equilibrio del microbioma nei topi trattandoli in modo cronico con antibiotici, si è determinata un'infiammazione sistemica e all'interno del tessuto mammario”, ha dichiarato la professoressa Rutkowski. “In questo ambiente infiammato, le cellule tumorali avevano una capacità maggiore di diffondersi dal tessuto al sangue e nei polmoni”, ha aggiunto la ricercatrice. I polmoni rappresentano uno dei siti principali in cui il carcinoma mammario positivo ai recettori ormonali (la forma più diffusa ci cancro al seno) tende a sviluppare metastasi e a proliferare.

I risultati. Gli scienziati ritengono che possedere un intestino fortemente infiammato e con alterazione della flora batterica, una condizione associata a diversi problemi di salute, possa essere un fattore predittivo precoce per lo sviluppo del cancro al seno più invasivo e tendente a formare metastasi. Rutkowski e colleghi precisano che le pazienti con cancro al seno non devono assolutamente sospendere terapie antibiotiche prescritte dal medico per trattare le infezioni; il test è stato infatti condotto su topi e con un vero e proprio “bombardamento a tappeto" per alterare il loro microbiota intestinale, che non si otterrebbe nemmeno con una serie di cicli di antibiotici ripetuti più e più volte. Intendevano solo dimostrare che un intestino non in salute può rappresentare un fattore determinante per l'evoluzione del cancro al seno, saranno tuttavia necessarie ulteriori indagini per comprendere a fondo quali sono le cause che legano i due fattori. Del resto, spiega la Rutkowski, un intestino sano è spesso associato a sport, dieta equilibrata e stile di vita salubre, tutti fattori che possono avere un impatto positivo a lungo termine anche per le patologie oncologiche. I dettagli della ricerca "Pre-existing commensal dysbiosis is a host-intrinsic regulator of tissue inflammation and tumor cell dissemination in hormone receptor-positive breast cancer" sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Cancer Research.

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