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Caldo record anche in Spagna, in Andalusia toccati i 47,4 °C

Dopo il picco d’Europa in Italia, temperature a livelli mai registrati anche a Montoro (Cordoba), nella regione meridionale dell’Andalusia, dove è stato superato il massimo storico di 46,9 °C del luglio 2017. Secondo gli esperti del clima non c’è dubbio che con l’aumento medio delle temperature dovuto al riscaldamento globale aumentino anche le probabilità di eventi estremi “caldi”.
A cura di Valeria Aiello
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L’ondata di caldo torrido che negli ultimi giorni ha colpito l’Italia non ha risparmiato neanche la Spagna dove nel pomeriggio di sabato 14 agosto il termometro della stazione meteorologica di Montoro (Cordoba), nella regione meridionale dell’Andalusia, ha segnato i 47,4 °C, superando il massimo storico di 46,9 °C registrato nella città di Cordoba il 13 luglio 2017 ed eclissando di poco le cifre record di 46,6 °C di Écija (Siviglia) e 46,5 °C di Aguilar de la Frontera (Cordoba), più o meno negli stessi giorni in cui in Sicilia, a Floridia (Siracusa), si registrava la temperatura di 48,8 °C, la più alta mai misurata in Europa. Record per ora ufficiosi, che dovranno essere accreditati dall’Organizzazione meteorologica mondiale (il record esistente è del 1977 di Atene, con 48 °C), ma che vanno ben oltre il tipico clima agostano della regione mediterranea.

L’Agenzia meteorologica spagnola ha osservato che nell’ultimo decennio sono state registrate 24 ondate di calore, il doppio rispetto a ciascuna delle tre decadi precedenti. Secondo gli esperti del clima, con un riscaldamento medio globale di 1,1 °C come quello attuale, aumentano anche le probabilità di eventi estremi “caldi”, che diventano più frequenti e più lunghi, sebbene le ondate di calore come quella che hanno raggiunto l’Europa siano influenzate anche dalla circolazione atmosferica.

È importante stare in luoghi freschi e mantenersi idratati, prestare particolare attenzione ai bambini e alle persone anziane. Dovrebbero inoltre essere prese precauzioni estreme per evitare di innescare incendi boschivi'” ha affermato Rubén del Campo, portavoce del servizio meteorologico spagnolo. Altrove, nella penisola iberica, il Governo portoghese ha messo 14 dei 18 distretti del Paese in stato di allerta fino a lunedì a causa del “rischio notevolmente aumentato” di incendi, con previsioni di temperature che avrebbero superato i 40 °C ma comunque ancora inferiori al record di 47,3 °C registrato nella regione interna dell’Alentejo nel 2003.

In Italia, il picco di caldo era previsto per Ferragosto – quando l’anticiclone africano Lucifero ha cominciato a cedere nella sua parte più settentrionale ad opera di una perturbazione in arrivo dal nord Atlantico. Il bilancio dell’ondata di caldo resta un disastro ambientale senza precedenti. Il fuoco ha divorato l’Italia meridionale, ma anche la Grecia, la Turchia e il Nord Africa. La situazione più grave in Algeria, dove le temperature hanno raggiunto i 47 °C in numerose regioni del nord del Paese, e le vittime degli incendi sono state almeno 69.

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