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C’è un gene che ci fa amare pasta, dolci e alcol ma riduce il grasso corporeo

Ricercatori britannici hanno scoperto che una variante del gene FGF21 associata all’amore per gli zuccheri è legata anche a una minor percentuale di grasso corporeo.
A cura di Andrea Centini
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Le persone che amano particolarmente gli zuccheri hanno una percentuale inferiore di grasso corporeo in presenza di una specifica mutazione genetica. Sembra un controsenso, eppure è proprio ciò che ha scoperto un team di ricerca internazionale coordinato da studiosi della Scuola Medica dell'Università di Exeter, Regno Unito. Nel 2013 gli scienziati scoprirono che una variante genetica del gene FGF21, un allele presente nel 20 percento della popolazione europea, era legata a una forte passione per i cibi ricchi di carboidrati (zuccheri) come pasta, pane, alcol e soprattutto dolci, così hanno deciso di indagare a fondo sugli effetti delle diverse varianti di questo gene.

Analizzando i dati di ben 500mila cittadini britannici inclusi nella UK Biobank, un database nato per migliorare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di molte malattie, i ricercatori hanno potuto trovare numerose e rilevanti associazioni tra la presenza del gene e lo stato di salute delle persone. Tra i parametri messi nel mirino dal team coordinato dal professor Timothy Frayling, genetista molecolare presso l'ateneo britannico, vi erano il peso, la pressione sanguigna, la distribuzione del grasso corporeo e molto altro ancora. Il dato che ha stupito di più è stato proprio il minor grasso corporeo in presenza della variante genetica comune di FGF21, quella di tipo A.

“Siamo rimasti sorpresi dal fatto che la versione del gene associato al consumo di maggiori quantità di zuccheri è associata a una riduzione del grasso corporeo”, ha dichiarato il professor Frayling. “Ciò contrasta con l'attuale percezione che mangiare zucchero fa male alla salute. Può ridurre il grasso corporeo perché lo stesso allele comporta anche un minor consumo di proteine e grassi nella dieta”, ha aggiunto lo studioso. Ma questi non sono gli unici dati interessanti rilevati dai ricercatori. C'è infatti un ‘rovescio della medaglia'. Anche se sussiste una minor percentuale di grasso corporeo, quello rilevato si concentra soprattutto nella parte addominale invece che su glutei, cosce e fianchi, ed è dunque potenzialmente più dannoso per la salute. Inoltre, seppur di poco, chi presenta tale variante genetica di FGF21 manifesta in media una pressione sanguigna più elevata.

Conoscere a fondo gli effetti e le implicazioni delle diverse varianti del gene può essere una base importante per mettere a punto farmaci in grado di contrastare diabete e obesità. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell Reports.

[Credit: Free-Fotos]

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