Avere più tempo libero non rende più felici: bastano due ore al giorno
Hai più tempo libero rispetto alla maggior parte delle persone? Allora fai attenzione a come impieghi questo tempo perché, indica una nuova ricerca pubblicata dall’American Psychological Association, avere più di due ore libere al giorno non è garanzia di benessere. Ciò che conta è come viene speso il tempo.
Condotto da Marissa Sharif, ricercatrice presso l’Università della Pennsylvania, lo studio ha elaborato i dati di una serie di sondaggi online per esaminare la relazione tra livelli di tempo libero e benessere personale. La ricerca ha mostrato che il benessere percepito aumenta con la valorizzazione del tempo libero, fino alla soglia delle due ore, rimanendo poi stabile fino alle cinque ore. Trascorse cinque ore, la valorizzazione inizia a diminuire, fino a non percepire alcun beneficio.
“I nostri risultati suggeriscono che lasciare interi giorni liberi da riempire a propria discrezione può rendere una persona altrettanto infelice – dicono Sharif e colleghi – Con troppo tempo a disposizione, le persone possono dedurre la mancanza di produttività e scopo, sentendosi così meno felici e meno soddisfatte delle loro vite”.
Secondo i ricercatori, avere più due ore di tempo libero in un giorno, non promette maggiore felicità. E il benessere diminuisce quando le persone hanno più di cinque ore di tempo libero al giorno, indicano i dati riportati sul Journal of Personality and Social Psychology. “La nostra interpretazione è che a quel punto subentri un senso di improduttività, di mancanza di scopo che peggiora l’umore – ha aggiunto Sharif – questo è in linea con studi precedenti che mostrano come le persone, in genere, siano più felici quando sono indaffarate”.
Altre ricerche mostrano che possiamo guadagnare qualcosa dallo stare attenti a come trascorriamo il tempo libero. Invece di scorrere i social media, l’utilizzo di piccole tasche di tempo, sparse durante le giornate impegnative, per connettersi con amici e familiari, aumenta la frequenza cardiaca o lascia vagare la mente, portando benefici. “Essere costantemente connessi si traduce paradossalmente in meno tempo libero e i periodi in cui siamo in grado di pensare senza interruzioni offrono un importante rifugio dalle esigenze della vita quotidiana” hanno scritto il sociologo Rowland Atkinson e la ricercatrice di marketing Mariann Hardey nel 2018 per The Conversation.
D'altra parte, avere un accesso eccessivo ad attività divertenti può portare le persone ad assaporarle di meno. Pertanto, come suggerisce questo nuovo studio, si tratta di trovare il giusto equilibrio tra le ore dedicate al lavoro produttivo e significativo e alla ricreazione ristoratrice; l’equilibrio finale potrebbe variare da persona a persona, ma in questo equilibrio può esserci davvero “più di una buona cosa”.