Ascoltare musica con i propri figli stringe il legame da adulti: alza il volume

I genitori che ascoltano musica con i propri figli adolescenti stanno gettando le basi per un rapporto più profondo da adulti. A sostenerlo sono i ricercatori della University of Arizona che hanno sperimentato gli effetti della musica su un gruppo di adolescenti riscontrando benefici evidenti per il rapporto genitori-figli. Lo studio, intitolato “Associations between shared musical engagement and parent–child relational quality: the mediating roles of interpersonal coordination and empathy”, è stato pubblicato sulla rivista Family Communication.

La ricerca. Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di giovani di 21 anni di età media che hanno risposto ad un questionario sulla frequenza con cui hanno ascoltato musica, suonato strumenti musicali o partecipato a concerti con i genitori quando erano adolescenti, ai ragazzi è stato inoltre chiesto che tipo di rapporto avessero attualmente con loro. Dai dati raccolti è emerso che i soggetti che avevano condiviso momenti ‘musicali' con madri e padri vivevano un rapporto migliore con loro e il risultato era ancor più pronunciato quando avevano vissuto queste esperienze durante l'adolescenza. Ma come è possibile?

Coordinazione ed empatia. I ricercatori spiegano che la sincronizzazione, o coordinazione, che mettiamo in atto quando ascoltiamo musica con qualcuno ci permette di sentirci più in sintonia. Inoltre, la musica ha il potere di stimolare in noi l'empatia, capacità questa che si rafforza quando condividiamo l'ascolto con qualcuno.

Cosa fare quindi? Durante l'adolescenza può capitare che il genere musicale ascoltato dai figli non sia in linea con quello dei genitori, capita dunque che questa attività finisca per essere svolta in ‘solitaria'. Convididere questo momento permette agli adulti di entrare in contatto, in maniera semplice, con gli adolescenti che così si sentono capiti di più e riescono a legare meglio e più in profondità.