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Artico, i cambiamenti climatici stanno facendo emergere paesaggi perduti di 40mila anni

I cambiamenti climatici stanno determinando uno scioglimento del ghiaccio senza precedenti nell’Artico e in particolar modo sull’isola canadese di Baffin, dove si stima che l’ultimo secolo sia stato il più caldo degli ultimi 115mila anni. A causa del riscaldamento globale stanno riaffiorando paesaggi rimasti sepolti per almeno 40mila anni.
A cura di Andrea Centini
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I cambiamenti climatici stanno riportando alla luce antichissimi paesaggi artici, rimasti sepolti sotto al ghiaccio per almeno 40mila anni. Piante, muschi e licheni morti riemergono nella stessa identica posizione dove si trovavano un tempo, permettendo agli scienziati di effettuare analisi senza precedenti. In base ai dati raccolti, l'Artico e in particolar modo l'isola canadese di Baffin, una gigantesca terra emersa caratterizzata da sconfinati ghiacciai, sta sperimentando il secolo più caldo degli ultimi 115mila anni. A causa del riscaldamento globale si ritiene che nel giro di pochi secoli potrebbe perdere definitivamente il suo ghiaccio.

40 anni di studi. A studiare i drammatici cambiamenti in atto sull'isola è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati dell'INSTAAR (Institute of Arctic and Alpine Research) presso l'Università del Colorado di Boulder, che hanno collaborato con i colleghi dell'Università Purdue e dell'Università della California di Irvine. Gli scienziati sono stati guidati dai professori Simon Pendleton e Gifford Miller; quest'ultimo torna quasi ogni estate nell'Artico da circa 40 anni. Ha dichiarato di non aver mai visto uno scioglimento del ghiaccio così intenso come quello della scorsa estate, durante la quale ha condotto la spedizione.

La ricerca. Miller e colleghi hanno raccolto dai bordi di trenta calotte di ghiaccio in scioglimento una cinquantina di campioni vegetali, oltre che pezzi di quarzo per approfondire le analisi. Attraverso la datazione al radiocarbonio gli scienziati hanno determinato che le piante morte emerse erano state sepolte per almeno 40mila anni, cioè ai tempi dell'ultima era glaciale, fino a un massimo di ben 120mila anni. “Normalmente ti aspetteresti di osservare diverse età delle piante in base alle condizioni topografiche, ad esempio, una posizione elevata potrebbe trattenere il ghiaccio più a lungo, ma l'entità del riscaldamento è così elevata che tutto si sta sciogliendo dappertutto ora”, ha dichiarato il professor Pendleton. “Non avevamo mai visto nulla di così pronunciato prima d'ora”, ha aggiunto lo studioso.

Un mondo perduto. Il tasso di scioglimento nell'Artico è dalle due alle tre volte più veloce rispetto al resto del pianeta; se non si arresterà questo fenomeno, catalizzato dai fattori antropici, entro pochi secoli l'isola di Baffin sarà completamente priva di ghiaccio. “A differenza degli organismi, che hanno passato gli ultimi tre miliardi di anni a evolvere schemi per evitare di essere colpiti dal cambiamento climatico, i ghiacciai non hanno una strategia per la sopravvivenza”, ha dichiarato il professor Miller. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature Communications.

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