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Antartide, laghi enormi scoperti sotto al colossale ghiacciaio Totten

Sfruttando piccole cariche esplosive e analizzandone le onde sonore riflesse, un team di ricerca del Programma Antartico Australiano ha scoperto laghi subglaciali giganteschi sotto al colossale ghiacciaio Totten, il più grande dell’Antartide orientale. La scoperta preoccupa gli scienziati poiché questi laghi cambiano le stime dello scioglimento dei ghiacci e il conseguente impatto sull’innalzamento del livello del mare.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Edu_Ruiz
Credit: Edu_Ruiz

Sotto al ghiacciaio Totten, il più grande dell'Antartide orientale, è stata trovata una complessa rete di immensi laghi subglaciali. La scoperta di questi bacini d'acqua “segreti” è di grandissimo interesse per gli scienziati, non solo perché la loro presenza influenza il modo in cui il ghiaccio si sposta, ma anche perché migliorano la comprensione dei processi di scioglimento catalizzati dai cambiamenti climatici. Basti pensare che qualora dovesse sciogliersi completamente il gigantesco Totten, che ha una larghezza di 30 chilometri e uno spessore che arriva a 2 chilometri, il livello del mare in tutto il Pianeta si alzerebbe di ben 7 metri.

Esplosivi. Ma come hanno fatto a scoprire i laghi sotto a ben 2 chilometri di ghiaccio? Gli scienziati del Programma Antartico Australiano guidati dal glaciologo Ben Galton-Fenzi si sono avvalsi di piccole cariche esplosive, le cui onde sonore, riflesse dagli strati sottostanti, hanno fornito una “mappa” dettagliata di ciò che si trova sul fondo del grande ghiacciaio. Gli esplosivi sono stati piazzati in buche di due metri di profondità, e una volta fatti detonare tutti i segnali sono stati captati da una rete di geofoni dislocati strategicamente dagli studiosi.

Il piazzamento dei geofoni. credit: Programma Antartico Australiano
Il piazzamento dei geofoni. credit: Programma Antartico Australiano

Laghi segreti. “Questo studio ci ha mostrato per la prima volta che ci sono notevoli quantità di acqua contenuta nei laghi subglaciali, non lontano dall'oceano, di cui sappiamo ben poco”, ha dichiarato il professor Galton-Fenzi. Come indicato, la preoccupazione principale è legata all'impatto che simili laghi possono avere sullo scioglimento dei ghiacci, dato che modificano tutte le stime sull'aumento del livello del mare fatte in precedenza, ma c'è anche grande curiosità su cosa potrebbe esserci al loro interno. Per scoprirlo sarà necessario perforare i 2 chilometri di ghiaccio con apposite (e costosissime) trivelle per prelevare campioni. Recentemente i ricercatori del progetto Subglacial Antarctic Lakes Scientific Access (SALSA) hanno raggiunto per la prima volta il fondo del lago subglaciale antartico Mercer, sito sotto un chilometro di ghiaccio.

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