Anche gli animali parlano tra loro: dai loro botta e risposta al nostro linguaggio
Siamo abituati a pensare che gli animali non parlino tra loro solo perché non li capiamo e consideriamo come ‘linguaggio' solo il nostro. I ricercatori della University of York hanno però cercato di svelare il mistero delle ‘conversazioni animali' analizzando i versi emessi da alcuni di loro e studiati in anni di ricerche.
Ieri e oggi. I ricercatori hanno revisionato un grande numero di ricerche passate sul comportamento chiamato ‘turn-taking', un modo di organizzare una conversazione o un dialogo in cui i partecipanti parlano tra loro alternandosi e hanno analizzato centinaia di studi sugli animali. Quando parliamo di ‘turn-taking', spiegano i ricercatori, ci riferiamo ad uno scambio ordinato di segnali comunicativi, tipico delle conversazioni tra esseri umani e utilizzato su scala globale.
Conversazioni animali. Il nuovo studio dimostrerebbe che anche gli animali assumono questo comportamento ‘conversativo' considerato tipico dell'uomo. Alcuni esempi? I ricercatori hanno scoperto che gli uccelli canori parlano in ‘duetti', mentre le scimmie preferiscono i ‘richiami antifonali'.
Questione di tempismo. Una caratteristica fondamentale del comportamento ‘turn-taking' è il tempismo. Alcune specie di uccelli canori, raccontano i ricercatori, hanno un tempo di latenza tra le note prodotto da due diversi esemplari che è inferiore a 50 millisecondi. Altri animali sono un po' più lenti, come i capodogli che si scambiano sequenze di clic che si intervallano di circa due secondi. Noi, per intenderci, abbiamo intervalli di circa 200 millisecondi.
A cosa serve questo studio. I ricercatori spiegano che comprendere come gli animali conversino tra loro potrà aiutarci a capire anche come si sia evoluto il nostro stesso linguaggio. “Questo studio consentirà ai ricercatori di tracciare la storia evolutiva di questo straordinario comportamento e di rispondere a domande di lunga data sulle origini del linguaggio umano”.