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Anaconda dà alla luce due piccoli senza aver fatto sesso: cos’è la partenogenesi

Due piccoli di anaconda sono venuti al mondo nell’acquario del New England da una femmina che non si è accoppiata con maschi: nella struttura ci sono infatti solo esemplari femmine di questa specie di serpenti. I test del DNA effettuati dimostrano che i piccoli sono cloni genetici della madre: siamo di fronte ad un caso raro di partenogenesi, ecco cos’è.
A cura di Zeina Ayache
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Due piccoli di anaconda sono venuti al mondo nell’Acquario del New England da una femmina adulta delle specie di serpente più grande del mondo. Ma come hanno fatto a nascere senza che la femmina abbia avuto rapporti sessuali con maschi? Vediamo insieme cos’è successo e cos’è la partenogenesi.

Una nascita ‘speciale’. I responsabili dell’Acquario del New England fanno sapere che sono nati due piccoli di anaconda da una femmina, Anna, senza accoppiamento con maschi. Gli esperti hanno effettuato i dovuti test del DNA e i risultati confermano che i piccoli di anaconda verde, lunghi circa 60 centimetri, sono il frutto di una riproduzione non sessuale, conosciuta come partenogenesi.

Foto da: New England Acquarium
Foto da: New England Acquarium

Cos’è la partenogenesi. Il termine ‘partenogenesi’ deriva dal greco e significa ‘nascita da femmine vergine’, ed è comune per lo più tra piante e insetti. La partenogenesi è un processo che consente alle femmine di replicarsi senza l’accoppiamento con un maschio e, nei vertebrati, è un evento raro, documentato tra lucertole, squali, uccelli e serpenti. Per quanto riguarda questa specie di anaconda, si tratta del secondo caso confermato al mondo, gli altri esemplari sono venuti al mondo nel 2014 in uno zoo del Regno Unito.

Due sopravvissuti. Dallo zoo fanno sapere che l’anaconda Anna, di 8 anni, lunga 3 metri per 13 chili di peso, ha dato alla luce anche altri piccoli nati morti, cosa questa piuttosto comune in caso di partenogenesi nei vertebrati. Inizialmente i neonati erano tre, ma ad oggi ne sono rimasti solo due.

Cloni della madre. I test del DNA effettuati dimostrano inoltre che i due piccoli sembrano essere copie genetiche identiche della madre, quindi cloni. Adesso non sono ancora in mostra e continuano a crescere. Uno è più magro e a livello comportamentale sembra più tranquillo, l’altro sembra invece più interessato ad esplorare il mondo che lo circonda.

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