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Alzheimer, troppo sale aumenta il rischio: ecco come agevola il declino cognitivo

Gli scienziati hanno scoperto che una dieta troppo ricca di sale incrementa il rischio di sviluppare l’Alzheimer. Dopo aver effettuato alcuni studi sui topi, gli esperti hanno capito come questo alimento possa essere direttamente responsabile del declino cognitivo: vediamo insieme cosa c’è da sapere.
A cura di Zeina Ayache
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Una dieta troppo ricca di sale aumenta il rischio di sviluppare l'Alzheimer, perché influenza il declino cognitivo provocando una carenza del monossido di azoto nel cervello. Questo è quanto hanno scoperto gli scienziati che ci spiegano nel dettaglio come il sale agisca sul nostro cervello causando lo sviluppo di una malattia come l’Alzheimer. Ecco cosa c’è da sapere.

Gli scienziati hanno testato gli effetti del sale sul cervello di un gruppo di topi e hanno scoperto che questo alimento è direttamente legato allo sviluppo dell’Alzheimer poiché influenza negativamente l’attività del cervello. Nello specifico, gli esperti spiegano che il sale diminuisce la produzione di monossido di azoto nei vasi sanguigni e questo influenza la stabilità delle proteine tau, presenti nelle cellule nervose. Quando queste proteine diventano instabili, possono provocare lo sviluppo dell’Alzheimer: sappiamo infatti ormai da tempo il legame diretto tra l’accumulo di queste proteine e questa malattia.

Lo studio pubblicato è successivo ad una ricerca passata che attribuiva al sale la diminuzione di flusso sanguigno al cervello e quindi il conseguente declino cognitivo, come altri problemi. Le nuove analisi hanno dimostrato che il collegamento tra sale e Alzheimer non è dunque legato al flusso sanguigno, ma agli effetti sull’accumulo delle proteine tau.

“Il nostro studio propone un nuovo meccanismo attraverso il quale il sale media il deterioramento cognitivo e fornisce anche ulteriori prove di un legame tra le abitudini alimentari e la funzione cognitiva” spiegano gli esperti che dunque sottolineano ancora una volta l’importanza dell’alimentazione che seguiamo per la difesa del nostro stato di salute.

Lo studio, intitolato “Dietary salt promotes cognitive impairment through tau phosphorylation”, è stato pubblicato su Nature.

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