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Covid 19

Altre due nuove varianti Covid spaventano l’Inghilterra, una “preoccupa” gli scienziati

Una delle due è stata identificata a Bristol e classificata come “variante di preoccupazione” dal gruppo consultivo Nervtag. L’altra, isolata a Liverpool, è stata invece designata come “variante sotto investigazione”. Entrambe presentano la preoccupante mutazione E484K che caratterizza le varianti emerse in Sudafrica e Brasile.
A cura di Valeria Aiello
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Gli scienziati britannici hanno identificato altre due nuove varianti di coronavirus in Inghilterra, di cui una è stata classificata come “variante di preoccupazione”. Finora, secondo l’ultimo rapporto del Public Health England (PHE) sono stati confermati 76 nuovi casi, di cui 21 della variante identificata per la prima volta a Bristol e designata come “Variant of Concern (VOC) 202102/02” dal New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (NERVTAG) perché potrebbe essere in grado di interferire con l’efficacia del vaccino. L’altra variante, di cui ad oggi sono stati confermati 42 casi, è stata isolata per la prima volta a Liverpool ed è stata designata come “Variant under investigation (VUI) 202102/01” dal gruppo consultivo, indicando che per ora le autorità sono meno preoccupate da questo ceppo.

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Le varianti "di preoccupazione" (VOC) e le varianti "sotto investigazione" (VUI) nel Regno Unito.
Le varianti "di preoccupazione" (VOC) e le varianti "sotto investigazione" (VUI) nel Regno Unito.

Il rapporto delinea anche lo stato delle altre varianti, inclusa quella originariamente emersa nel Kent e nota anche come variante inglese (B.1.1.7) oltre alle varianti inizialmente identificate in Sudafrica (501Y.2), Brasile (B.1.1.28, rinominata P.1) e Giappone (B.1.1.248). Nella classificazione britannica, la variante inglese, quella sudafricana e quella giapponese sono indicate come “varianti di preoccupazione” mentre la variante brasiliana e quella di Liverpool sono designate come “varianti sotto investigazione”. Secondo l’Office for National Statistics britannico, la variante inglese considerata più contagiosa rappresenta oltre il 60% dei nuovi casi nei Regno Unito.

Entrambe presentano la mutazione E484K

Sia la nuova variante di Bristol sia quella di Liverpool presentano la mutazione E484K, lo stesso cambiamento rilevato anche nelle varianti sudafricane e brasiliane, suscitando i timori internazionali. L’alterazione riguarda il sito di legame al recettore (RBD) della proteina Spike che il coronavirus utilizza per legare le cellule umane e penetrare al loro interno, associata alle cosiddette varianti di fuga immunitaria, ovvero alle mutazioni indotte dalla pressione selettiva di fattori che inibiscono l’infezione, come ad esempio gli anticorpi.

I ceppi di Sars-Cov-2 con questa mutazione potrebbero quindi avere la capacità di eludere la risposta anticorpale e, di conseguenza, essere in grado sia di reinfettare le persone che hanno già contratto il virus originario, sia di ridurre l’efficacia dei nuovi vaccini anti-Covid. Recenti studi clinici di Novavax e Johnson & Johnson hanno inoltre indicato che i loro candidati vaccini sono risultati meno efficaci nei test condotti in Sudafrica, presumibilmente a causa dell’alta diffusione di virus con mutazione E484K. La stessa mutazione è stata identificata anche in alcuni campioni di variante inglese B.1.1.7, secondo quanto recentemente riportato dal Covid-19 Genomics UK Consortium (COG-UK).

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