Allerta per il virus del Nilo occidentale: trasmesso dalle zanzare, ha ucciso almeno 19 persone
Sono almeno 19 le persone uccise dal virus del Nilo occidentale negli Stati Uniti in quella che le autorità sanitarie hanno definito “una delle peggiori stagioni delle zanzare” che il Paese abbia mai avuto negli ultimi tempi. A New York City, i funzionari sanitari hanno trovato prove di Nilo occidentale in 1.000 pozze di acqua stagnante, un numero più alto di quello osservato in tutto il 2018.
Allerta negli Usa
Quasi tutti i Paesi Usa hanno segnalato casi di virus del Nilo occidentale e l’ultima vittima è stata confermata venerdì, un uomo di 86 anni residente nella contea di Maricopa, in Arizona. Altre tre persone erano già morte nella contea di Maricopa quest’anno, e anche la contea di Los Angeles ha confermato la sua prima vittima di virus del Nilo occidentale. In Nebraska, dove sono morte altre due persone, i funzionari locali hanno emesso un avviso, segnalando che “il numero di casi di tutto lo Stato ha già superato quello dello scorso anno”. In totale, 43 Paesi negli Usa hanno riportato almeno un caso nell’uomo o negli animali. Decessi legati all’infezione sono stati registrati anche in Colorado, Texas, Utah, Arkansas, New Jersey, Idaho e Dakota del Sud.
Cos’è il virus del Nilo
Il virus del Nilo occidentale (West Nile Virus, Wnv) è stato scoperto per la prima volta in Africa, nel 1937, isolato nel distretto del West Nile, in Uganda, da cui prende anche il nome. Casi di infezione sono stati segnalati in tutto il mondo, soprattutto in Egitto, Medio Oriente e India. Negli anni recenti il virus è apparso in Europa, Australia e negli Stati Uniti, dove la prima epidemia è stata dichiarata dallo stato di New York nel 1999. Negli Usa la peggiore epidemia virale si è verificata nel 2012, con 289 morti, interessando particolarmente il Texas.
Come si trasmette
La malattia si diffonde con le zanzare, più frequentemente del tipo Culex, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione del virus all’uomo. Il virus è presente anche in molte specie di uccelli, che giocano un ruolo determinante nella diffusione, e può infettare anche altri mammiferi e alcuni rettili e anfibi. La malattia non si trasmette da persona a persona e il tempo di incubazione, dal momento della puntura di un insetto infetto, varia da 2 a 14 giorni.
Nella maggior parte dei casi la malattia è asintomatica ma, nei casi più gravi, i sintomi comprendono febbre alta, forte mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. In un caso su mille, l’infezione può causare una forma di encefalite letale.
Come si cura
Contro la malattia non esiste alcun farmaco. La terapia è di supporto e comprende lo stretto monitoraggio del paziente e ventilazione meccanica al bisogno. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma al momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture ed evitare che il virus si diffonda con le zanzare, drenando le pozze di acqua stagnante, le grondaie e tenendo asciutti i sottovasi delle piante. Dove l’infezione è diffusa, è consigliabile proteggersi, usando spray repellenti e indossando pantaloni lunghi e maglie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto.