Al via la seconda fase dello studio italiano che valuta i cambiamenti del metabolismo nello spazio
Dovrà ancora pazientare qualche giorno, dopo che la NASA ha posticipato la sua partenza dalla Florida per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a mercoledì 3 novembre, a causa delle cattive condizioni meteo: parliamo della missione spaziale Cosmis Kiss di Matthias Maurer, l’astronauta tedesco dell’Agenzia spaziale europea (ESA) che durante i suoi sei mesi di permanenza sulla piattaforma orbitante completerà numerosi esperimenti europei e internazionali, incluso quello portato avanti da un team di ricerca dell’Università di Trieste che monitorerà i cambiamenti del suo metabolismo in condizioni di microgravità. Il progetto, denominato Nutriss, è il primo studio volto a comprendere i cambiamenti della struttura corporea nello spazio e contrastare la perdita di massa magra attraverso il controllo dell’alimentazione. L’obiettivo, spiegano i ricercatori, è di arrivare a definire un protocollo di riferimento per le missioni spaziali di lunga durata.
A tal proposito, una prima fase di questo test scientifico è già stata portata avanti dall’astronauta italiano Luca Parmitano, in occasione della missione Beyond sulla Stazione Spaziale Internazionale da luglio a febbraio 2019. Questa seconda fase permetterà di ampliare la valutazione nonché le possibilità di utilizzo della ISS a beneficio del comparto di ricerca italiano. “Il tema di una corretta alimentazione – ha spiegato Giovanni Valentini, responsabile per l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) dell’utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale – è uno degli argomenti portanti su cui si sta concentrando la ricerca delle maggiori agenzie spaziali mondiali nell’attuale contesto di esplorazione spaziale, per lo studio dei rischi connessi all’invio di missioni con astronauti oltre la bassa orbita terrestre”.
Dall’osservazione di Parmitano, sia una dieta bilanciata sia l’attività fisica sono risultate essenziali in condizioni di immobilità e microgravità, suggerendo l’importanza di un’alimentazione ricca di proteine (non una dieta iperproteica), con un buon apporto di antiossidanti, forniti da verdure, frutta, cioccolato e anche caffè. “Il volo spaziale di lunga durata – ha precisato Filippo Giorgio Di Girolamo del team dell’Università di Trieste – induce cambiamenti nella composizione corporea e, quasi sempre, la riduzione della massa corporea. È possibile, con un intervento a livello nutrizionale, contrastare o limitare l'effetto dannoso della microgravità sul metabolismo e sul muscolo scheletrico”.
I risultati ottenuti con Parmitano hanno dimostrato “l’efficacia dell’approccio nutrizionale proposto dal nostro team – ha aggiunto il professor Gianni Biolo, coordinatore del team dell’Università di Trieste – . In considerazione di ciò, l’ASI ha programmato con ESA di continuare lo studio NUTRISS in occasione di altre due missioni di astronauti ESA sulla Stazione Spaziale Internazionale, quella di Matthias Maurer e quella di Samantha Cristoforetti prevista nel 2022”.
Durante la missione di Maurer, verrà dotato di un analizzatore di bioimpedenza, uno strumento per l’analisi e il monitoraggio della composizione corporea, adattato per andare in orbita. Per effettuare questa misurazione verranno posizionati degli elettrodi su polsi e caviglie, che consentiranno agli studiosi di determinare la percentuale di massa grassa e magra del corpo.
Prima della sua partenza per la ISS, i ricercatori hanno già effettuato un primo monitoraggio per ottenere i dati di confronto e, una volta che Maurer avrà raggiunto la stazione orbitante, avranno inizio le misurazioni nello spazio, che avverranno una volta al mese, la mattina a digiuno, fino al termine della missione ad aprile 2022. Attraverso questa pratica si determinerà l’acquisizione di grasso e la perdita muscolare in condizioni di microgravità. Sulla base di queste informazioni verrà messa a punto la strategia per i piani nutrizionali, discussa e coordinata a terra con il team medico ESA, con ASI e con i ricercatori di Trieste. In caso di variazioni in positivo o negativo oltre una soglia definita, il team nutrizionale fornirà suggerimenti per l'aumento o la diminuzione dell’assunzione di energia all’astronauta in modo da mantenere il proprio bilancio energetico.