Una mappa per scoprire le regioni italiane più colpite dai fulmini
L'Italia è un paese fulminato, per lo meno questo è ciò che ci lascia intendere il report annuale pubblicato dal Cesi, il Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano, che, con la collaborazione del Sirf, Sistema Italiano di Rilevamento Fulmini, ha conteggiato quanti fulmini si siano abbattuti sul territorio nazionale negli ultimi anni.
La regione più colpita da questo fenomeno atmosferico, tanto affascinante quanto potenzialmente pericoloso, è la Toscana che conta 808.395 fulmini negli ultimi 15 anni, il secondo posto va al Piemonte con i suoi 706.665 fulmini mentre al terzo segue il Lazio con 685.815 fulmini.
Per questo 2015, la regione meno raggiunta dalle saette è il Molise che, nei primi 7 mesi dell'anno, ha raccolto solo circa 2.000 fulmini, mentre sul Piemonte se ne sono abbattuti oltre 96 mila, tra l'altro più del doppio rispetto ai fulmini contati nello stesso periodo dell'anno scorso, quando questi erano stati 41 mila. Si parla di un generale incremento che, se per il Piemonte è del 134%, per il Trentino Alto Adige è pari al 163% per un totale di 24.697 fulmini nel 2015.
Gli strumenti utili a rilevare i fulmini prevedono un monitoraggio 24 ore su 24, tutto l'anno, attraverso l'impiego di specifici sensori, 16 in tutto, situati sulla nostra penisola e collegati tramite internet al centro operativo che si trova nella sede Cesi di Milano. I dati raccolti sono consultabili anche sul sito del Sirf e, grazie ad una mappa del nostro Paese, ci permettono di essere sempre aggiornati, in tempo reale, sulla situazione “fulmini”.
L'importanza di tale rilevazioni è connessa alla necessità di comprendere come prevenire eventuali danni che i fulmini potrebbero comportare, trattandosi di scariche elettriche. Per questo motivo il Cesi stesso ha rilasciato un elenco di 20 regole da conoscere per evitare incidenti in caso di temporali. Tra queste, “non rimanere in mare durante un temporale”, “allontanarsi dagli alberi il più possibile e trovare riparo in un luogo chiuso”, “se si è in bicicletta scendere di sella e allontanarsi dalla bici (se metallica)” o “uscire dalla tenda e trovare un rifugio chiuso ma, se si deve restare in tenda, accucciarsi e restare distanti dai pali metallici”.
