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Una birra di 5000 anni fa

In Cina sono stati ritrovati reperti che testimoniano la presenza di un birrificio estremamente antico.
A cura di Nadia Vitali
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I residui di birra in uno dei manufatti in ceramica rinvenuti (Jiajing Wang, Stanford University)
I residui di birra in uno dei manufatti in ceramica rinvenuti (Jiajing Wang, Stanford University)

La più amata, la più fresca e dissetante delle bevande alcoliche ha una storia che viene da molto lontano: l'invenzione della birra è talmente antica che, verosimilmente, potrebbe essere coeva, o di poco successiva, a quella del pane.

La birra tra Sumeri ed Egiziani

Certamente sappiamo che la sua diffusione risale già ai tempi degli antichi egizi e dei sumeri: proprio una tavoletta rinvenuta in Mesopotamia racconta, in caratteri cuneiformi, di come ai lavoratori venisse corrisposto un salario direttamente in birra. Nell'antico Egitto la produzione era talmente massiccia da richiedere un'organizzazione su ampia scala. Il mondo mediterraneo, con la Grecia e Roma in primo luogo, ha sempre mostrato una spiccata preferenza per il vino: nel Vicino Oriente, invece, la birra spopolava già migliaia di anni fa. Ma non solo lì: anche più ad Oriente, in Cina, si produceva e beveva birra.

Un birrificio di 5000 anni fa in Cina

Prova ne sono alcuni reperti venuti alla luce in due pozzi a Mijiaya, un sito nella provincia cinese di Shaanxi, dove, ad una profondità di 3,5 e 2,5 metri, erano custoditi diversi manufatti realizzati in terracotta, come recipienti ed imbuti. Negli stessi pozzi erano stati trovati resti di forni primitivi. Tutto faceva pensare a un luogo adibito alla produzione della birra e le analisi chimiche delle tracce di alimenti ancora conservate sulla ceramica hanno aiutato a chiarire ulteriori dettagli. I risultati dello studio sono stati pubblicati da Proceedings of the National of the National Academy of Sciences.

Sulla base dei ritrovamenti, i ricercatori, guidati da Jiajing Wang della Stanford University, sostengono di trovarsi dinanzi a un birrificio con un elevato livello tecnologico: lo testimoniano i diversi strumenti, utili alle diverse fasi della lavorazione, dalla macinazione dei cereali, al filtraggio, alla fermentazione fino, naturalmente, ai contenitori per conservare il prodotto. Ma quel che è ancora più interessante, ha sottolineato Wang, è l'inaspettata unione di elementi occidentali ed orientali.

L'imbuto utilizzato nel birrificio (Jiajing Wang; Stanford University)
L'imbuto utilizzato nel birrificio (Jiajing Wang; Stanford University)

Una birra da sapore “misto”

Dall'analisi chimica dei residui giallastri trovati sulle ceramiche, infatti, è emerso che nella birra c'era l'orzo, così come il miglio, le lacrime di Giobbe (Coix lacryma-jobi, graminacea originaria dell'Asia orientale) e altre piante cinesi: questo significa che la bevanda non era del tutto “autoctona” perché l'orzo è originario di regioni più occidentali e, quindi, tale cereale sarebbe stato importato qui molto prima di quanto si credesse fino ad oggi.

Ma che sapore aveva questa birra che, sulla base della datazione delle ceramiche, doveva essere stata prodotta tra il 3.400 e il 2.900 a. C.? Impossibile saperlo con certezza, si può soltanto ipotizzare che fosse un po' dolce e un po' acidula, ha spiegato Wang, sulla base degli ingredienti contenuti.

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