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Un vaccino contro l’eroina: come funziona sui primati non umani

Un vaccino che elimina gli effetti dell’eroina: questo è il trattamento a cui stanno lavorando i ricercatori che ci spiegano il suo funzionamento.
A cura di Zeina Ayache
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Un vaccino in grado di bloccare gli effetti dell'eroina è stato testato sui primati non umani e funziona. A darci questa notizia sono i ricercatori del The Scripps Research Institute (TSRI) che, sulla rivista dell'American Chemical Society, hanno pubblicato lo studio intitolato “Development of a Clinically Viable Heroin Vaccine” all'interno del quale ci spiegano come funziona questa tipologia di trattamento.

Come funziona il vaccino. Gli scienziati spiegano che il funzionamento del vaccino si basa sull'esposizione del sistema immunitario ad una parte della molecole dell'eroina dalla quale ‘imparano' come produrre agli anticorpi necessari a bloccare gli effetti psicoattiviti dell'eroina. Così facendo, in pratica, gli anticorpi neutralizzano le molecole dell'eroina, bloccando loro la possibilità di raggiungere il cervello e impedendo dunque lo stato di euforia tipico di questa droga.

L'obiettivo. Il vaccino dovrebbe dunque bloccare gli effetti psicoattivi e quindi eliminare i motivi per cui le persone sono invogliate ad utilizzare questa droga: questo dovrebbe aiutare le persone che soffrono già di dipendenza e che stanno cercando di smettere.

Test su animali. I ricercatori fanno sapere di aver testato il vaccino sui roditori e sui Macaco Rhesus ed in entrambi i casi è risultato efficace per il primo mese ed ha diminuito il suo effetto nel giro di otto mesi. L'aspetto positivo di questo vaccino anti eroina è che per ora non ha mostrato effetti collaterali. “Pensiamo che questo vaccino sia sicuro anche sugli esseri umani – spiegano i ricercatori – Abbiamo utilizzato componenti che sono già stati approvati dalla FDA e che hanno superato le prove di sicurezza in sperimentazioni cliniche precedenti”.

Conclusioni. Si tratta del primo vaccino anti eroina testato con successo su primati non umani e potrebbe rappresentare un importante soluzione contro le dipendenze tipiche dell'essere umano, in particolare quelle legate a questa droga che ha elevati costi sul sistema sanitario nazionale.

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