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Un naso elettronico per proteggere i capolavori Disney

Opere d’arte a tutti gli effetti per le quali è fondamentale mettere a punto strumenti in grado di garantirne la conservazione.
A cura di Nadia Vitali
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Steamboat Willie, 1928 Animation cel and background © Disney Enterprises, Inc. Courtesy of Walt Disney Animation Research Library
Steamboat Willie, 1928 Animation cel and background © Disney Enterprises, Inc. Courtesy of Walt Disney Animation Research Library

Non soltanto il divertimento di adulti e bambini, bensì capolavori da tutelare con le più moderne tecniche a disposizione, esattamente come accade con le opere d'arte: questo sono i disegni e le animazioni realizzati dai Walt Disney Animation Studio a partire da oltre novant'anni fa, con la prima apparizione del topo più famoso del mondo in Steamboat Willie, fino al più recente Frozen. Tesori che, per la prima volta, compiranno un viaggio internazionale, regalando così la possibilità agli specialisti di testare la funzionalità di un nuovo dispositivo: un naso artificiale super-sensibile, appositamente creato per individuare le più lievi tracce di inquinanti, prima che questi danneggino irreversibilmente il materiale. Il lavoro è stato presentato al meeting nazionale della American Chemical Society.

La conservazione delle opere d'arte

Sono molti gli inquinanti che, pur essendo del tutto innocui per gli esseri umani, costituiscono un problema per le opere d'arte, portando a danni da ossidazione che, sulla pellicola o sulla carta, si traducono in colori sbiaditi o decomposizione stessa della materia: ecco perché la capacità di tenere sotto controllo il grado di esposizione agli inquinanti dei meravigliosi disegni Disney rappresenta un elemento fondamentale per la conservazione dell'opera. La difficoltà, infatti, sta proprio nel fatto che livelli considerati accettabili da noi, possono essere del tutto allarmanti per un manufatto artistico. Spesso, come strumento di protezione, si è soliti chiudere i pezzi più delicati in teche protettive, inserendo materiali assorbenti; ma anche questa misura può risultare insufficiente, poiché non è sempre chiaro quando questi vanno rimossi e sostituiti.

Un naso da segugio per trovare gli inquinanti

Kenneth Suslick, tra gli autori dello studio, si è autoproclamato "segugio da museo" ed ha così deciso di inventare un naso optoelettronico, con una serie di elementi che mutano colore quando vengono esposti a diversi composti; qualcosa che sostanzialmente già esiste, ed è ampiamente utilizzato nell'ambito biomedico, ma rielaborato grazie anche alla collaborazione con il Getty Conservation Institute di Los Angeles. Il risultato finale è stato un dispositivo più sensibile di diverse centinaia di volte rispetto ai precedenti, utilizzabile nel settore della conservazione dei beni culturali.

Disegni preziosi

A questo punto, l'istituto di conservazione è stato coinvolto in un progetto di ricerca con la Walt Disney Animation Research Library per lo studio dell'impatto ambientale sulle cellule d'animazione, ossia i fogli trasparenti che venivano utilizzati dagli artisti prima che subentrasse l'animazione al computer. Il naso elettronico è stato così utilizzato e si è dimostrato in grado di rilevare i livelli di acido acetico, e di altri composti, presenti sui fogli: in questo modo è stato possibile comprendere se era il caso di sostituire i materiali assorbenti. Questo ha certamente garantito un altro piccolo pezzetto di immortalità ai capolavori che hanno influenzato la vita, la società e la cultura di tutto il XX secolo e non solo.

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