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Un misterioso Pianeta nano ai confini del Sistema solare

2007 OR10 si è mostrato agli scienziati come un mondo meno piccolo e trascurabile di quel che si era creduto fino ad ora: allora, forse, è giunto il nome di assegnargli anche un nome.
A cura di Nadia Vitali
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Credits: Konkoly Observatory/András Pál, Hungarian Astronomical Association/Iván Éder, NASA/JHUAPL/SwRI
Credits: Konkoly Observatory/András Pál, Hungarian Astronomical Association/Iván Éder, NASA/JHUAPL/SwRI

I Pianeti nani tendono a rappresentare una categoria di oggetti estremamente misteriosa, tra quelli che si trovano nel nostro sistema Solare: basti pensare che, ad eccezione di Cerere che si trova nella fascia asteroidale tra Marte e Giove, stanno tutti ben nascosti nelle profondità cosmiche, al di là di Nettuno. Sono freddi e piccoli, lontani dalla Terra e, quindi, difficili da osservare anche con i telescopi più raffinati: non a caso, molti di essi sono stati individuati soltanto nelle ultime decadi. E pensate a Plutone, elusivo al punto che, prima che la sonda New Horizons lo visitasse nel luglio del 2015, appariva come poco più di una massa informe anche all'occhio di Hubble.

2007 OR10, il Pianeta innominato

La natura di questi oggetti pone spesso gli astronomi nella necessità di combinare i dati provenienti da diverse fonti, con l'obiettivo di raccogliere più dati possibile. Proprio in questo modo, recentemente gli scienziati si sono resi conto del fatto che il Pianeta nano 2007 OR10 è significativamente più largo di quanto pensato in precedenza, rappresentando addirittura il più grande mondo innominato del nostro Sistema Solare. Le osservazioni hanno consentito di fare altre scoperte sorprendenti ed interessanti: ad esempio che 2007 OR10 è oscuro ed estremamente lento nella rotazione, tanto da impiegare circa 45 ore per portare a termine il giro su sé stesso. Gli scienziati si sono serviti dei dati del cacciatore di Pianeti Kepler, all'opera con la sua missione K2, assieme all'archivio raccolto dall'occhio infrarosso dell'Herschel Space Observatory. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati da The Astronomical Journal.

Nano ma grande

Le nuove misure ci dicono che 2007 OR10 ha un diametro maggiore di 250 chilometri rispetto a quanto stimato in precedenza e che è più grande di circa 100 chilometri rispetto a Makemake o, anche, più piccolo per un terzo di Plutone. Un altro Pianeta nano, Haumea, ha un asse maggiore ma soltanto in virtù di una particolare forma oblunga dato che il suo volume complessivo è comunque inferiore a quello di 2007 OR10. Ha un'orbita ellittica che lo porta lontanissimo dal Sole, fino a due volte in più di Plutone.

La sua taglia importante implica, naturalmente, una elevata gravità e, soprattutto, una superficie molto oscura sulla quale si disperde la quantità di energia che viene riflessa dall'oggetto, caratteristica questa che distingue 2007 OR10 da altri Pianeti nani. Precedenti studi avevano osservato che un caratteristico colore rosso potrebbe essere la testimonianza di ghiaccio di metano sulla sua superficie.

Adesso è l'ora del battesimo

Conoscendone le caratteristiche, finalmente si può pensare a valutare l'idea di scegliere un nome per 2007 OR10 che richiami le sue specificità: dopo Cerere, Plutone, Haumea, Makemake ed Eris è giunto il momento di battezzare anche questo piccolo mondo che troppo piccolo, in fondo, non è.

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