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Terremoto in Centro Italia: quello che la Nasa non ha detto

Il fraintendimento di uno studio teorico sulla possibilità di prevenire i terremoti viene totalmente gonfiato per teorizzare un complotto volto a generarli artificialmente, in mezzo ci finiscono anche Haarp e la Nasa.
A cura di Juanne Pili
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nubi-sismiche
Altocumuli translucidi in bande, considerate "nubi sismiche" dai teorici del complotto.

Le dichiarazioni di uno studioso presentato come membro della Nasa, tale Stuart Eves, sono state rielaborate affibbiandogli tesi riguardo alla possibilità di generare artificialmente i terremoti. Queste affermazioni si collegano al terremoto in centro Italia, anche mediante suggestive immagini di "strane nuvole" formatesi nei giorni del sisma. Come spiegavamo già in un articolo precedente questi banchi di nubi hanno già una spiegazione razionale e "terrena". Ecco in sintesi perché diffidare:

  1. Viene completamente travisato uno studio di correlazione che ipotizza la possibilità di prevedere i terremoti, non quella di provocarli;
  2. Si tirano in ballo – senza citarli direttamente – studi della Nasa che spiegherebbero come prevedere e provocare i terremoti, citando l'effetto "bunching", ma gli studi esistenti ne parlano in ben altro contesto;
  3. Viene associato il progetto Haarp come complice del complotto, ma oltre ad essere chiuso dal 2014, si trattava di un sistema di antenne per studiare la ionosfera, nulla di più;
  4. Le "misteriose nubi" apparse turante il terremoto sono state già studiate in altri contesti ed hanno una spiegazione ben nota ai meteorologi.

Un collage di tesi complottiste. I teorici del complotto non fanno altro che mettere assieme teorie infondate sulla formazione delle nuvole, mutuate dalle altrettanto prive di fondamento tesi di complotto sulle scie chimiche. Il testo copia-incollato sullo studio di Eves è sempre lo stesso dal 2008:

WASHINGTON, U.S.A. — La N.A.S.A. scende in campo con un annuncio rivoluzionario sulle previsioni sismiche. Secondo Stuart Eves, che lavora presso l'agenzia americana, vi sarebbe sempre una stretta correlazione tra i terremoti che superano il quinto grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nell’atmosfera più alta, la ionosfera.

Dove sono le fonti della Nasa? Dal momento che nessuno riporta fonti dirette della Nasa, la quale ammetterebbe la possibilità di creare artificialmente i terremoti, abbiamo dovuto arrangiarci. Siamo risaliti così ai risultati di Eves, il quale si limita a teorizzare un metodo per prevenire i terremoti, i suoi studi sono ancora molto controversi. A noi interessa far notare che non si parla affatto di metodi per provocarli.

Di cosa parla davvero Eves. Secondo il ricercatore mediante una rete satellitare sarebbe possibile rilevare delle depressioni ionosferiche (ionospheric dimples), le quali sarebbero conseguenti all'arrivo di eventuali sismi. Questa ipotetica correlazione non dimostra un nesso causale, oltretutto l'errore dei teorici di complotto è quello di invertire la causa con l'effetto. In che modo produrre depressioni nella ionosfera dovrebbe indurre dei sismi? Sarebbe come pretendere di far suonare un tamburo sottoponendolo all'audio di un concerto di tamburi.

I teorici del complotto citano l'effetto "bunching". Se cerchiamo gli articoli scientifici pubblicati dalla Nasa a riguardo scopriamo che si tratta di ben altri studi, legati alle onde sonore; con quelle sismiche hanno poco a che vedere. Termini quali "ione", "ionico" e "onda" risvegliano evidentemente vecchie suggestioni, riesumando anche l'Haarp, un complesso di antenne che effettivamente doveva studiare la ionosfera e che viene imputato di essere complice del complotto delle scie chimiche. Viene messo in mezzo anche dai complottisti americani quando parlano di mega-terremoti in grado di spezzare in due il Nord America. Oltretutto Haarp è stato chiuso nel 2014.

I terremoti non si possono provocare né prevedere. Purtroppo – come spiegavamo già in un altro articolo – i terremoti non si possono prevedere e non risultano studi della Nasa che pretendono di dimostrarlo. Esiste anche il bicchiere mezzo pieno: non è dimostrato nemmeno che i terremoti possono essere provocati dai governi, né che la magnitudo venga ritoccata per risparmiare sui risarcimenti.

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