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Tartarughe marine, le piccole nuove nate delle coste italiane

La buona notizia di fine estate: sulla spiaggia siciliana di Giallonardo sono venuti alla luce sessanta esemplari di tartaruga Caretta caretta.
A cura di Redazione Scienze
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tartarughe marine le nuove nate delle coste italiane

Nonostante siano sempre più fragili ed indifese, compromesse dalla mano dell'uomo che in più punti ha devastato senza curarsi dell'impatto delle proprie azioni, le coste italiane possono ancora regalare l'emozione di essere, in qualche area che è riuscita a preservare al meglio il proprio equilibrio ambientale, il luogo prescelto dagli esemplari di tartaruga Caretta caretta per nidificare e deporre le proprie uova. Così, anche quest'anno, in molti hanno potuto assistere all'atteso evento della nascita delle tartarughe marine che, uscite dal proprio guscio, prendono incerte la strada che le porterà verso il mare e la vita.

Sulla spiaggia di Giallonardo, in provincia di Agrigento, sono nati sessanta piccoli di Caretta caretta dopo una schiusa avvenuta in due diversi momenti nell'arco di quattro giorni. Per gli ultimi esemplari rimasti a terra la situazione stava diventando piuttosto complessa a causa di una mareggiata che rendeva difficile il raggiungimento dell'acqua: per questa ragione, le sei tartarughe sono state aiutate da alcuni volontari del WWF e dai membri della Guardia Costiera di Porto Empedocle che, grazie ad un gommone, hanno portato le piccole «dalla nascita al mare». Ora l'attesa è tutta rivolta verso Mazara del Vallo, dove un altro nido è monitorato dal WWF: ma in Sicilia, secondo gli esperti, il numero di siti dove le tartarughe vanno a deporre le uova è in parte sottostimato, fatto che impedisce di estendere le misure di protezione a tutti i luoghi in cui sarebbe indispensabile.

Per questa ragione è importantissimo segnalare la presenza di nidi qualora vengano casualmente osservati lungo le coste. Infatti, soltanto un accurato monitoraggio dei siti consentirebbe agli esperti di poter controllare le uova durante tutto il periodo in cui, sepolte sotto la sabbia, attendono in quella che è una sorta di "incubatrice" naturale e, successivamente, di seguirle quando muovono i piccoli passi che le condurranno tra le onde: un momento delicatissimo e di importanza fondamentale, durante il quale la piccola inizia a memorizzare il proprio percorso (le tartarughe marine hanno una capacità sorprendente di ricordare la spiaggia in cui sono nate). A seguire le Caretta caretta di Giallonardo, durante l'estate, hanno contribuito circa cinquanta volontari provenienti da diverse aree dell'Italia assieme, chiaramente, ai bagnanti del posto: tutti uniti nel comprendere l'importanza di un momento unico ed irripetibile per la conservazione di una specie che, nelle acque italiane, è purtroppo ormai vicina al limite dell'estinzione.

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