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Su Marte con il drone? Alla NASA ci stanno pensando

All’agenzia spaziale americana sono al lavoro sul prototipo di un velivolo pensato per l’atmosfera del Pianeta Rosso.
A cura di Redazione Scienze
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Credit: Nasa Illustration/Dennis Calaba
Credit: Nasa Illustration/Dennis Calaba

Il prototipo di Preliminary Research Aerodynamic Design to Land on Mars, o Prandtl-m, ossia un aeromobile composto da due ali, dovrebbe essere pronto entro la fine dell'anno per il suo primo volo sperimentale.

Il velivolo sarà destinato a volare nell'atmosfera di Marte, ragion per cui il primo test a cui prenderà parte prevederà un volo a circa 30 chilometri di altitudine, in modo da simulare le condizioni che potrebbe trovare sul Pianeta Rosso. Il test servirà a verificare se il velivolo funziona e se è opportuno apportare delle modifiche che portino il dispositivo ad essere in grado di piegarsi o aprirsi stando in un 3U CubeSat. Un CubeSat è un satellite in miniatura, utilizzato a scopi di ricerca scientifica e dal volume di un decimetro quadrato: un 3U è semplicemente pari a tre attaccati assieme.

Il progetto a lunga scadenza della NASA prevede che Prandtl-m giunga come carico ulteriore con il rover che dovrebbe raggiungere la superficie marziana tra il 2022 e il 2024: una volta arrivato, il dispositivo uscirebbe dal suo sicuro alloggio per iniziare a sorvolare la superficie marziana.

L'apertura alare del velivolo è di circa 60 centimetri, la forma ricorda quella di un boomerang mentre il peso è di poco superiore al chilo: la gravità di Marte, però, è pari al 38% di quella terrestre il che porterà in realtà il veicolo a pesare circa 450 grammi. La scelta per i materiali cadrà sulle fibre di vetro o di carbonio mentre il particolare design dell'oggetto è pensato anche per rispondere alle particolari condizioni di espulsione.

Nella fase dei voli sperimentali Prandtl-m si servirà del GPS ma in seguito, quando finalmente la missione prenderà la via del Pianeta Rosso, come fare dato che lì non esiste un sistema di navigazione analogo (naturalmente)? Verosimilmente sarà necessario sviluppare un autopilota che fornisca dei punti di riferimento entro i quali il velivolo possa muoversi, volando poco al di sopra della superficie: all'Armstrong Flight Research Center stanno lavorando anche per questo.

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