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Strage alle Isole Faroe, decapitati 170 cetacei: le immagini sono sconvolgenti

Nella nuova mattanza, la famigerata ‘grindadrap’, sono stati uccisi 164 globicefali e 8 lagenorinchi acuti, delfini meno noti che vivono nell’Atlantico settentrionale. Agli animali è stato reciso il midollo spinale a colpi di coltello.
A cura di Andrea Centini
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A poco meno di un mese dal primo massacro della stagione, avvenuto il 21 maggio sulla spiaggia di Bour, le acque delle Isole Faroe sono tornate a tingersi di rosso col sangue di oltre 170 cetacei, finiti sotto i colpi di coltello che caratterizzano la “grindadrap”, la spietata caccia tradizionale ai mammiferi marini di questo piccolo protettorato della Danimarca, sito poco più a nord della Gran Bretagna.

La nuova mattanza si è distinta dalla prima non solo per il numero di esemplari uccisi, decisamente più elevato, ma anche per le specie coinvolte. Oltre ai consueti globicefali (Globicephala sp.), le ‘balene pilota' predilette dai faroesi per il nuoto lento e i pod particolarmente affollati, sono stati massacrati anche otto lagenorinchi acuti (Lagenorhynchus acutus), delfinidi poco conosciuti dal grande pubblico che vivono in una stretta fascia dell'Atlantico settentrionale. La loro cattura è stata del tutto fortuita, dato che sono stati intercettati dalle imbarcazioni di ritorno dalla mattanza dei globicefali. Dunque in realtà si è trattato di due ‘grindadrap' distinte in un giorno solo.

Tutto è cominciato a mezzogiorno ora locale, quando è stato avvistato un numeroso gruppo composto da 150/200 globicefali a largo delle coste di Nólsoy, una piccola isola con un unico insediamento umano. Nólsoy dista appena una ventina di minuti di traghetto da Torshavn, la capitale delle Faroe, e così si è pensato di indirizzare i cetacei sulle spiagge dell'isola più grande, meglio attrezzata per la sanguinosa operazione. A guidare le imbarcazioni il solito pattugliatore governativo Brimil, che ha coordinato numerose grindadrap in passato. La tecnica – collaudatissima – consiste nello spaventare gli animali e circondarli coi natanti, fino a farli spiaggiare sull'isola prescelta, dove uomini armati di coltelli e arpioni sono pronti a finirli recidendogli il midollo spinale. Una morte atroce che può impiegare anche alcuni minuti prima di sopraggiungere, senza dimenticare lo strazio psicologico di intere famiglie di animali inteligentissimi e sociali.

I globicefali, poi si è saputo essere ben 164, sono stati spinti sulla spiaggia di Sandageroi dopo un paio di ore di inseguimento e uccisi in venti minuti dalle decine di persone che hanno preso parte al massacro, al quale hanno assistito centinaia di spettatori locali. Normalmente Torshavn nei mesi estivi non viene utilizzata per le grindadrap poiché piena di turisti; anche i faroesi sanno bene che si tratta di uno ‘spettacolo' indecente.

Dopo l'uccisione dei globicefali, le imbarcazioni tornate al largo hanno incontrato sul proprio percorso gli otto lagenorinchi acuti, che sono stati indirizzati su Skalafiroi e finiti con la stessa, orrenda modalità. Poiché le Isole Faroe agiscono con la protezione della Danimarca, Sea Sheperd ha deciso di denunciare il paese nordico innanzi alla Commissioe europea. La speranza è che si possa mettere un freno a questa anacronistica e barbara ‘tradizione', non più necessaria per sostenere la popolazione faroese.

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