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Siamo stati colpiti da una Cometa 56 milioni di anni fa?

È l’ipotesi di alcuni studiosi per spiegare un brusco innalzamento delle temperature avvenuto circa 10 milioni di anni dopo la scomparsa dei dinosauri.
A cura di Nadia Vitali
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Circa 65 milioni di anni fa, un evento straordinario fu all'origine dell'estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene, che cancellò per sempre i grandi rettili dalla faccia della Terra. Adesso un nuovo studio, presentato lo scorso 27 settembre al meeting annuale della Geological Society americana e pubblicato recentemente da Science, avanza l'ipotesi che una decina di milioni di anni dopo un altro accadimento scosse drammaticamente la vita del Pianeta: una cometa che giunse nell'atmosfera terrestre e il cui impatto causò un aumento delle temperature compreso tra i 5° e gli 8° durato all'incirca 200.000 anni, al quale seguirono ampie migrazioni di diverse specie viventi, esattamente come potrebbe accadere tra qualche secolo alla nostra Terra surriscaldata, con lo spostamento verso i territori non colpiti dalla desertificazione, dalla scarsità d'acqua o dagli eventi climatici estremi.

Piovuta dallo spazio

Fu circa 56 milioni di anni fa che si verificò quello che gli scienziati chiamano Massimo termico del Paleocene-Eocene, un significativo innalzamento della temperatura che incise notevolmente sull'evoluzione degli animali; tale fenomeno venne preceduto da un aumento della concentrazione di anidride carbonica.

Adesso Dennis Kent, della Columbia University di New York, assieme ai suoi colleghi, sostiene che alcuni sedimenti indicherebbero certamente la presenza di un oggetto “piovuto dallo spazio” come responsabile di quel riscaldamento del pianeta. Tali sedimenti, venuti alla luce al largo delle coste del New Jersey, consistono in piccole sfere scure, in vetro: il loro nome è microtectiti e la loro origine viene ricondotta proprio ad oggetti di natura extraterrestre che, quando colpiscono la superficie terrestre, proiettano ovunque materiali vaporizzati che si solidificheranno a contatto con l'aria.

Sferule di questo tipo possono essere il frutto di un'eruzione ma, secondo gli studiosi, il loro contenuto di acqua è troppo basso rispetto ad altri oggetti simili di origine vulcanica: la chimica differente, dunque, sarebbe riconducibile ad un impatto.

Riscaldamento globale

Pur accettando l'ipotesi dell'impatto della cometa, come spiegare il riscaldamento globale conseguente? Secondo gli autori dello studio, è possibile delineare diversi scenari; un primo in cui la cometa avrebbe trasportato grosse quantità di carbonio; un altro in cui sedimenti ricchi di carbonio, vaporizzati a causa dell'impatto, avrebbero liberato quello immagazzinato nel suolo; oppure, le più probabili, una fuoriuscita di metano congelato dai fondali marini causata dall'impatto o, ancora, l'innescarsi a causa della cometa di fenomeni di vulcanesimo su larga scala.

Ipotesi tutte molto affascinanti ma che mancano, in primo luogo, di un vero e proprio cratere che testimoni l'evento (e che, qualora venisse trovato, non sarebbe comunque immediatamente collegabile ad esso); inoltre di una piena condivisione e accettazione da parte di tutti gli scienziati, dal momento che in molto guardano con cautela a queste conclusioni.

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