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Siamo fatti in parte di altre galassie: il 50% dei nostri atomi non è della Via Lattea

Attraverso una sofisticata simulazione elaborata al supercomputer gli astronomi hanno determinato che il 50% della materia della Via Lattea, dunque anche gli atomi di cui siamo fatti, proviene da altre galassie.
A cura di Andrea Centini
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Ricercatori del Centro per l'Esplorazione Interdisciplinare e la Ricerca in astrofisica (CIERA) presso l'Università Northwestern di Evanston (Stati Uniti) hanno dimostrato che larga parte della materia di cui è composta la Via Lattea proviene da altre galassie, di conseguenza anche la nostra origine e gli atomi di cui siamo composti si possono definire in parte extragalattici. Gli studiosi, coordinati dal professor Daniel Anglés-Alcázar, sono giunti a questa conclusione dopo aver sviluppato e inserito in una simulazione una serie di complessi algoritmi.

L'elaborazione dei dati al supercomputer, che ha richiesto un'enorme quantità di ore di calcoli ininterrotti, ha dimostrato l'esistenza del fenomeno chiamato “trasferimento intergalattico”, nel quale potenti venti galattici trasportano il materiale sprigionato dalle supernovae (esplosioni di stelle) tra una galassia e l'altra. Questa teoria si scontra con quella attualmente più accreditata sulla formazione “locale” delle galassie dopo il Big Bang, ovvero l'evento che 14 miliardi di anni fa decretò la nascita dell'Universo. “Ciò che questa nuova modalità implica è che fino a metà degli atomi che ci circondano, inclusi quelli presenti nel Sistema solare, sulla Terra e in ognuno di noi, non proviene dalla nostra galassia, ma da altre galassie, fino a un milione di anni luce di distanza”, ha sottolineato il professor Anglés-Alcázar.

Le galassie sono molto distanti fra loro, e il vento galattico, pur spostandosi a centinaia di chilometri al secondo, ha impiegato miliardi di anni per generare questo “miscuglio” di ingredienti provenienti da più galassie. Con la simulazione, sviluppata dal team del professor Claude-André Faucher-Giguère del progetto FIRE (Feedback In Realistic Environments), si è in pratica dimostrato che la nostra origine è molto meno “locale” di quel che si sospettasse in precedenza, un dettaglio che ci lega intimamente a oggetti celesti lontanissimi dalla nostra Via Lattea. I dettagli dello studio sono stati pubblicati su arXiv e sulla prestigiosa rivista scientifica specializzata Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

[Foto di journeycloud]

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