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Sei leggende sul gelo a cui hai creduto almeno una volta

Sono tante le leggende che l’inverno porta con sé, specialmente quelle correlate al gelo e alla neve. Vi proponiamo le sei più diffuse al Mondo.
A cura di Juanne Pili
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Il periodo invernale si ama o si odia, ma in tanti saranno accomunati nel credere in alcune leggende ancora molto diffuse in questo periodo, specialmente riguardo al freddo e alle nevicate.

1. Nevicate possibili solo a zero gradi

Certamente l'acqua precipitando dalle nuvole, incontrando strati d'aria con temperature al di sotto dello zero, formerà dei cristalli di ghiaccio. Tali temperature sono comprese tra gli 0 e  -5°C. Questi cristalli poi si aggregheranno per formare i cosiddetti fiocchi di neve. Ciò che li terrà assieme sarà una piccola pellicola d'acqua che al loro contatto gela. Non è quindi necessario che vi siano precisamente 0°C. Ci sono diversi tipi di nevicate a seconda della temperatura e dell'umidità dell'aria. Sarà possibile quindi avere nevicate anche con temperature al suolo superiori allo zero: è il caso della cosiddetta "nevicata bagnata".

2. La neve abbassa la temperatura circostante

Il fatto che nevichi ci fa pensare automaticamente che la temperatura si abbassi rispetto a prima. Effettivamente per nevicare occorre una temperatura sufficientemente bassa. Tuttavia il cambiamento di stato da liquido a ghiaccio comporta automaticamente una cessione di calore nell'aria, questo fa aumentare la temperatura durante le nevicate.

3. Onde congelate nel lago Michigan

La prima volta che si è letto di onde congelatesi all'improvviso, a causa di una repentino abbassamento della temperatura, risale al 2008. Il caso fu debunkato la prima volta da Snopes. Ma si sa, questo genere di notizie tendono a ripresentarsi, ed è successo anche nelle grandi testate italiane, come riportato nel 2010 da Paolo Attivissimo. Si tratta di foto che si sostiene essere state scattate nel lago Michigan, al confine col Canada. Si tratta di un fenomeno naturale molto più comune nelle zone polari. Ciò che vediamo nelle immagini infatti riguarda una zona dell'Antartide. Il ghiaccio fuso nelle profondità, riaffiorando grazie ai movimenti della calotta viene poi modellato dagli agenti atmosferici. Si ottengono quindi queste incredibili formazioni che sembrano delle onde congelate.

credit: Tony Travouillon.
credit: Tony Travouillon.

4. L'alcol aiuta a riscaldarsi contro il gelo

Che fare per rimediare ai rigori del gelo? Un classico consiglio potrebbe essere quello di riscaldarsi con dell'alcol. Certamente l'impressione che avremmo assumendo alcolici sarà proprio di sentirci più caldi. Questo dipende dal fatto che l'etanolo provoca la vasodilatazione delle nostre vene. Ed effettivamente il processo causa una sensazione di calore, per quanto di breve durata. Intanto la vasodilatazione non perdona: ciò che otterremo sarà un altrettanto rapido raffreddamento del nostro corpo, le vene infatti dilatandosi generano una maggiore dissipazione di calore, in casi estremi può addirittura accelerare il processo di congelamento. Tanto più è bassa la temperatura, maggiore sarà il rischio di "lasciarci la pelle". Molto meglio mettersi ai fornelli e preparare piatti ricchi di amidi e zuccheri.

5. Il freddo ti fa venire l'influenza

Tra le leggende legate al freddo una l'abbiamo ereditata dalle nostre madri, le quali tendono a preoccuparsi del freddo quale agente della classica influenza. Certamente l'abbassamento di temperatura indebolisce il sistema immunitario, ma è la presenza del virus a causare la malattia. Questo ovviamente non è un consiglio a uscire in pieno inverno in canotta, sono tanti virus e batteri che potremmo ospitare, in attesa di un bel colpo di freddo in grado di abbassare le nostre difese immunitarie al punto giusto. Del resto anche barricarsi in casa di fronte al camino acceso risulterà del tutto inutile, dal momento che il virus non conosce le raccomandazioni delle nostre madri.

6. Si possono prevedere i cali di temperatura coi dolori articolari?

Un'altra credenza dura a morire è quella di poter prevedere il tempo atmosferico mediante i propri acciacchi, specialmente se riguardano i dolori articolari. Una recente ricerca australiana – che ne conferma altre precedenti – smentisce questa convinzione. Addirittura è risultato che un innalzamento della temperatura facesse aumentare gli acciacchi, ma si tratta di dati poco significativi.

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