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Se Black Mirror fosse già realtà? Ecco le api robot, i droni che salveranno l’agricoltura

Black Mirror diventa realtà: i ricercatori hanno creato le api-robot per l’impollinazione artificiale. Ecco come funzionano.
A cura di Zeina Ayache
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Ce la siamo fatta sotto quando la sesta puntata della terza stagione di Black Mirror, ‘Odio Universale', ha trasformato le api robot, create per l'impollinazione artificiale, in veri e propri pericoli per la nostra sopravvivenza. Ora questa idea televisiva potrebbe diventare realtà. I ricercatori del National Institute of Advanced Industrial Science and Technology (AIST) Nanomaterial Research Institute hanno infatti sviluppato un'ape-drone che, telecomandata, riesce a svolgere i compiti delle api: impollinare.

Il progetto ambizioso ha un grandissimo valore per la sopravvivenza nostra e delle piante: la moria delle api (quelle vere) sta infatti mettendo in seria difficoltà l'agricoltura. Purtroppo quest'ultima, con i pesticidi che utilizza, sta rendendo difficile la vita agli impollinatori senza i quali però non è garantita la sopravvivenza degli alimenti: se la api non portano il polline di fiore in fiore, come possono sopravvivere le piante?

Per provare a risolvere questo problema, attraverso una scorciatoia e non affrontando la questione alla radice salvaguardando questi animali, i ricercatori hanno creato un mini-drone, dal valore di 100 dollari, che riesce a portare il polline di fiore in fiore. Ma come?

Gli scienziati spiegano di essere arrivati a questa scoperta per caso, anzi, utilizzando un neologismo, per ‘serendipità'. I ricercatori raccontano di aver trovato, durante una sessione di ‘pulizia di primavera' in laboratorio, un gel che avevano utilizzato otto anni prima e che era rimasto intatto. Le caratteristiche di questa sostanza hanno fatto accendere in loro la lampadina: e se utilizzassimo questo gel come collante da mettere a finte api per permettere l'impollinazione? Si sono chiesti gli scienziati che hanno così recuperato il mini drone.

Ma non è tutto. Per permettere l'attaccamento e il trasferimento del polline, il drone è stato modificato e reso ancor più simile ad un'ape: sull' “addome” sono stati inseriti alcuni peli di cavallo che simulano la peluria dell'insetto, fondamentale per ‘raccogliere' il polline quando si appoggia sul fiore e ‘rilasciarlo' quando si sposta. I test effettuati hanno dimostrato che l'ape-robot funziona e riesce ad impollinare proprio come un'ape vera. Forse siamo salvi.

[Foto copertina di Dr. Eijiro Miyako]

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