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Samantha Cristoforetti, la prima notte in orbita

Dopo meno di sei ore di volo, la prima astronauta italiana è approdata alla Stazione Spaziale Internazionale.
A cura di Nadia Vitali
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Partenza puntualissima, alle 22:01 e 13 secondi: l'ultimo modello di Soyuz (TMA-15M) si è sollevato dalla trentunesima rampa di lancio per poi sparire, in pochi secondi, oltre le nuvole della volta celeste, portando con sé il suo prezioso carico costituito dai tre membri dell'equipaggio della ISS Expedition 42. Si tratta del comandante russo Anton Shkaplerov, dell'ingegnere di volo americano Terry Virts e del capitano dell'Aeronautica Militare nonché astronauta dell'ESA Samantha Cristoforetti, in qualità di ingegnere di bordo e copilota: è lei la prima donna italiana ad andare nello spazio.

Futura, la nuova pagina dell'esplorazione spaziale italiana

Oltre cinquant'anni fa, il 16 giugno del 1963, dallo stesso  cosmodromo di Bajkonur l'Unione Sovietica inviava la prima donna della storia nello spazio, Valentina Tereškova; due anni prima, era stata la volta del primo uomo, Juri Gagarin. Oggi quella base, enclave russa nella ex repubblica sovietica del Kazakistan, pur essendo un po' datata, funziona ancora alla perfezione per molte delle missioni dell'agenzia spaziale europea. In quell'epoca in cui la guerra fredda si combatteva anche a colpi di prestigio "spaziale", tra passeggiate lunari e primati soffiati, si apriva l'era dell'esplorazione spaziale: oggi anche per il nostro piccolo Paese inizia una nuova fase e scrive una pagina importante.

Samantha Cristoforetti, il settimo astronauta che l'Italia invia in orbita, è stata la prima della sua squadra ad entrare nella Stazione Spaziale Internazionale, portando il saluto sorridente di chi corona un sogno: erano le 3:48 (ora italiana) di questa mattina, al termine di un viaggio durato meno di sei ore. Ad accogliere i nuovi arrivati c'erano il comandante Barry Wilmore della NASA e i cosmonauti Yelena Serova e Alexander Samokutyaev della Roscosmos. Così è iniziata Futura, la seconda missione di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana, la quale terrà impegnata la nostra astronauta per sei mesi sulla ISS.

In 600 hanno assistito in diretta a tutte le fasi del lancio: la sede dell'ASI di Roma era, naturalmente, collegata in diretta con Bajkonur, alla presenza del Presidente dell'Agenzia Roberto Battiston, del ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Stefania Giannini, del direttore ESA dei Voli Spaziali Abitati Thomas Reiter e del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale Pasquale Preziosa; i più appassionati, in decine di migliaia, hanno seguito il video in streaming sulla webTv dell'ASI.

-3 -2 -1… Lift-off!

La navicella Soyuz TMA–15M al momento della partenza
La navicella Soyuz TMA–15M al momento della partenza

Samantha Cristoforetti è il secondo astronauta nostro connazionale, dopo Luca Parmitano nel maggio del 2013, a raggiungere la ISS con un "volo rapido": sei ore di viaggio in luogo di due giorni, grazie ad innovazioni tecniche e a modifiche nel piano di volo che comprende quattro orbite attorno al Pianeta per "inseguire" la Stazione. Il conto alla rovescia, da vivere con le palpitazioni, è stato della tradizionale durata di 10.800 secondi: dopo tre ore, c'è stato il lift-off. 58 secondi dopo la partenza, il primo stadio si è separato a 42 chilometri di quota, mentre tre minuti dopo, a 176 chilometri, si è staccato anche il secondo; nove minuti dopo la partenza, l'ultimo "pezzo" è andato, mentre la navicella entrava in orbita alla velocità di 25.000 chilometri orari. La Stazione Spaziale Internazionale si trova a circa 400 chilometri di altezza e viaggia a 28.000 chilometri all'ora: la Soyuz si è quindi "lanciata all'inseguimento", girando quattro volte intorno alla Terra, impiegando circa quattro ore per giungere nelle sue vicinanze e iniziare le complesse manovre di docking. Dopodiché, equilibrata la pressione della navicella con quella della Stazione, i tre protagonisti del volo si sono tolti le tute spaziali e sono entrati in quella che sarà la loro casa per i prossimi sei mesi.

L'alba spaziale di Samantha Cristoforetti

«È come te la sognavi?» ha chiesto l'emozionatissima madre di Samantha durante il collegamento dalla ISS della figlia poco dopo l'arrivo «Molto meglio per adesso!» la risposta entusiasta dell'astronauta.

È andato tutto benissimo, abbiamo visto immagini spettacolari, la prima alba e le stelle. Quando siamo arrivati alla Stazione spaziale è stato il momento perfetto per vedere i pannelli solari colorati di arancione. È stato un momento stupendo, proprio come mi avevano detto.

Una volta giunti, i tre membri sono stati accolti con una cena, «o forse un pranzo, o la colazione… non saprei, ma è tutto bellissimo»: visto il viaggio non trascurabile che avevano alle spalle, era proprio di ciò di cui avevano bisogno. Il capitano Cristoforetti ha salutato i suoi followers prima di partire, annunciando che «ci sentiremo da lassù»: e adesso tutti attendono con impazienza di conoscere le meraviglie che ci mostrerà.

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