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Riscaldamento globale, la Nasa: “Stravolgimenti in atto nelle profondità marine”

Negli ultimi anni i venti alisei sono diventati più energici e le conseguenze sono delle insolite correnti sottomarine molto più calde. In futuro il mondo potrebbe vivere un importante aumento delle temperature.
A cura di R. Z.
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Le correnti dell'Oceano Pacifico e dell'Oceano Indiano stanno nascondendo gli effetti del riscaldamento globale ancora in corso. Un nuovo studio della Nasa smentisce la teoria secondo cui i cambiamenti climatici si siano arrestati. Tale supposizione, hanno sottolineato gli esperti, è stata promossa da studi scientifici spesso superficiali. A supporto della teoria secondo cui i cambiamenti climatici non sarebbero più in atto, molti scienziati evidenziano un aumento irrisorio della temperatura della superficie terrestre, inferiore a 0,06 ° C negli ultimi 15 anni.

Stravolgimenti in atto nelle profondità marine. Il nuovo studio dell'agenzia spaziale statunitense afferma però si tratti di dati imprecisi. Le prove che dimostrano quanto il fenomeno sia in atto sono da ricercare nelle profondità delle acque oceaniche. La Nasa, negli ultimi 10 anni, ha effettuato degli studi approfonditi, scoprendo che l'aumento delle temperature è ben più evidente nelle profondità marine, ad una profondità compresa tra i 300 e i 1000 metri.

Qualcosa di insolito sta accadendo negli oceani. Nel corso del 20mo secolo, hanno evidenziato Veronica Nieves, Josh Willis e Bill Patzert del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, l'aumento delle concentrazioni di gas a effetto serra hanno causato l'innalzamento della temperatura della superficie terrestre. Ora sembra che qualcosa sia cambiato. I ricercatori, che si sono avvalsi di una rete globale composta da circa 3500 sonde in grado di rilevare la temperatura dei mari, hanno scoperto che mentre la superficie terrestre e quella oceanica sono rimaste invariate, nelle profondità marine le temperature stanno aumentando.

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Tutto è cominciato con il cambiamento degli alisei. Tutto ciò, hanno notato gli esperti statunitensi, è iniziato nel 2003, quando gli alisei, venti regolari in direzione e costanti in intensità che appartengono alla Cella di Hadley, cioè alla cella di circolazione atmosferica posta nella fascia intertropicale e che è una delle tre macrocelle di circolazione di cui si compone la circolazione atmosferica, hanno cominciato a soffiare insolitamente forti, cambiando le condizioni delle correnti marine di profondità. Quelle superficiali, invece, sono diventate più fredde, influenzando la temperatura dell'aria. I ricercatori non hanno al momento elementi sufficienti a fare previsioni sugli eventi climatici futuri ma è possibile che nei prossimi decenni il mondo dovrà affrontare un importante aumento delle temperature.

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