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Quanto devono essere coccolati i neonati? Ce lo dicono i geni

Secondo i ricercatori, la genetica può spiegare il legame che c’è tra le cure parentali e il bisogno di coccole dei neonati.
A cura di Zeina Ayache
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I ricercatori della University of Manchester sostengono che le madri generose di attenzioni nei confronti dei piccoli, crescono una prole meno richiedente, mentre i cuccioli che sentono il bisogno di più coccole prendono meno peso. Quanto dichiarato è il risultato dello studio intitolato “Genetic variation in offspring indirectly influences the quality of maternal behaviour in mice” e pubblicato su eLife.

La ricerca è stata effettuata sui topi, ma, affermano i ricercatori, i risultati possono essere applicati anche all'essere umano. Alla base di questa analisi c'è la volontà degli scienziati di capire l'esistenza di un eventuale nesso genetico tra le cure parentali offerte dai genitori e il bisogno di coccole del neonato, come spiega lo stesso biologo evoluzionista Reinmar Hager, autore dello studio.

Per capirne di più, gli scienziati hanno analizzato le cure materne come, ad esempio, la capacità delle mamme di tenere i propri piccoli al caldo, fondamentale per la sopravvivenza dei topi appena nati che diversamente potrebbero morire di ipotermia, ed eventuali evidenze genetiche.

Gli approfondimenti effettuati hanno permesso di notare che:

  • in corrispondenza di una specifica variazione di un gene nel cromosoma 7, la madre si occupa della creazione del nido a partire dal sesto giorno di vita del piccolo
  • in corrispondenza di una specifica variazione di un gene nel cromosoma 5, la madre mette in atto le proprie cure parentali a partire dal 14esimo giorno di vita del piccolo. Gli scienziati spiegano che è proprio questa la fase del “conflitto della svezzamento”, quella in cui si scontrano il desiderio del piccolo di continuare a ricevere coccole e il desiderio della madre di iniziare a ridurre le cure.
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