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Quando è stato scritto l’Antico Testamento?

Uno studio dell’Università di Tel Aviv prova a rispondere a questo affascinante enigma.
A cura di Nadia Vitali
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Michael Cordonsky (photographer), Tel Aviv University and the Israel Antiquities Authority.
Michael Cordonsky (photographer), Tel Aviv University and the Israel Antiquities Authority.

Uno degli interrogativi degli studiosi relativamente alla Bibbia riguarda la composizione dell'Antico Testamento: quanta parte di esso è stata realmente elaborata prima della distruzione del tempio di Gerusalemme ad opera dei Babilonesi e, quindi, della fine del Regno di Giuda? In linea di massima, si concorda sul fatto che i testi biblici vennero scritti a partire dal VII secolo a. C. ma le date esatte della compilazione di questi libri restano a tutt'oggi fonte di interrogativi.

Alfabetizzazione al tempo del Regno di Giuda

Un nuovo studio pubblicato da PNAS suggerisce che il livello di alfabetizzazione richiesto per un progetto del genere doveva essere piuttosto elevato e che, in effetti, le fasi terminali del regno di Giuda coincidono proprio con una diffusione dell'alfabetizzazione piuttosto massiccia.

C'è un'accesa discussione riguardante i tempi della composizione di una massa critica di testi biblici. Ma per rispondere a questo interrogativo, bisogna interrogarsi su una questione più ampia: qual era il tasso di alfabetizzazione durante il regno di Giuda, alla fine dell'epoca del Primo Tempio? E qual era il tasso di alfabetizzazione più tardi, durante la cattività babilonese? – Professor Israel Finkelstein, Tel Aviv University

I ricercatori dell'università israeliana, in effetti, riconoscono che una abbondanza di individui istruiti potrebbe aver costituito il primo passo verso la compilazione dei testi che sono la base non soltanto della teologia ma anche della storia giudaica. Il riferimento, ad esempio, è alla più antica versione del Deuteronomio, quinto libro dell'Antico Testamento.

Le iscrizioni di Arad

Grazie a innovative metodologie informatiche per l'elaborazione grafica, gli studiosi hanno analizzato 16 iscrizioni venute alla luce da uno scavo nel remoto sito di Arad, nell'area meridionale di Israele. Le iscrizioni sono il frutto di almeno sei mani differenti ed evidenziano, secondo gli autori dello studio, una certa pratica con la lettura e la scrittura diffusa all'interno dei ranghi militari più o meno a tutti i livelli. Si tratta di annotazioni relative alle spese alimentari e di istruzioni per il movimento delle truppe: il tono e la natura dei comandi escludono la possibilità che ci fossero dei professionisti a scrivere e, considerando quanto fosse remoto il forte di Arad e quanto piccola la guarnigione di stanza lì, si deduce che l'apparato amministrativo del regno di Giuda doveva essere composto da membri istruiti. Il terreno era fertile, dunque, perché nascesse anche una cultura più complessa.

Classi sociali istruite

Secondo il professor Eliezer Piasetzky, tra gli autori dello studio, questo dato costituirebbe la prova indiretta di una infrastruttura educativa che potrebbe aver fornito un solido punto di partenza per lo sviluppo intellettuale della popolazione. La conoscenza di scrittura e lettura non era appannaggio esclusivo della classe sacerdotale, come spesso accadeva nell'antichità, ma anche dei militari e di quelli che lavoravano nell'amministrazione: non era soltanto una questione di élite, insomma. L'alfabetizzazione era molto più diffusa di quanto si credesse e le fasi terminali del Regno di Giuda, dunque, potrebbero essere state un buon periodo per la redazione di molti libri veterotestamentari.

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