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Primo trapianto di cuore da donatore deceduto: si ridurranno le liste d’attesa

Finora la donazione poteva avvenire soltanto nel caso in cui il donatore fosse in stato di morte cerebrale. L’intervento eseguito nel Regno Unito potrebbe salvare centinaia di vite.
A cura di Redazione Scienze
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Hanno riattivato un cuore morto e lo hanno trapiantato nel corpo di un londinese di 60 anni. L'operazione chirurgica eseguita presso il Papworth Hospital nel Cambridgeshire rappresenta il primo caso al mondo di trapianto di cuore da una persona deceduta. Il paziente, Huseyin Ulucan, ha ricevuto il nuovo organo dopo un intervento perfettamente riuscito. Prima di questa operazione, il trapianto di cuore era stato eseguito soltanto da donatori in stato di morte cerebrale ma con il cuore vivo. L'eccezionalità di questo intervento sta dunque nella capacità dei medici di riattivare le funzioni vitali di un cuore "morto". Il trapianto è stato eseguito un mese fa e dopo appena quattro giorni il paziente è stato dimesso.

Ad oggi il sessantenne sta recuperando bene il suo stato di salute ottimale. Presentandosi all'ospedale per un controllo, l'uomo ha dichiarato alla stampa britannica: "Ora mi sento più forte ogni giorno e sono entrato in ospedale questa mattina senza alcun problema". Il cuore appena trapiantato è stato riattivato con una pompa ed è stato monitorato per un'ora per permettere l'intervento dei medici nel caso in cui si fosse registrato qualcosa di anomalo. Prima ancora del trapianto, l'organo è stato inserita in una macchina, riattivato ed osservato per tre ore. La tecnica adoperata dai chirurghi potrebbe aprire la strada ad una serie di interventi che potrebbe salvare molte vite. Secondo Stephen Large, coordinatore dell'equipe che ha eseguito l'intervento, poter trapiantare cuori da donatori deceduto aumenterà il numero di trapianti di un quarto nel Regno Unito. Le liste di attesa, in tal modo, sclaerebbero più velocemente e si ridurrebbe il rischio di essere stroncati da malori nell'attesa del donatore.

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