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Pillola del giorno dopo, 3 volte su 4 colpa dei preservativi bucati

Secondo un’indagine condotta su 1.370 conversazioni online, inoltre, la disinformazione in Rete è altissima e, ovviamente, molto pericolosa.
A cura di Redazione Scienze
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Il ricorso alla pillola del giorno dopo è spesso una corsa piena di paure ed angoscia. Ma cosa porta al contraccettivo che è spesso percepito come l”ultima spiaggia”? Secondo un’indagine condotta da Boto srl e Frozenfrogs su 1.370 conversazioni online in materia di contraccezione d'emergenza, 3 donne su 4 ricorrono alla pillola a causa di preservativi bucatisi nel rapporto sessuale. Il 18%, invece, ha ammesso di non aver utilizzato nessuna precauzione o di aver progetto un coitus interruptus eseguito con scarso tempismo.

L’aspetto forse più inquietante dell’indagine è la cattiva informazione che circola online sulla pillola. Il 28,4% delle informazioni proviene da fonti non ufficiali, mentre il “sentito dire” guadagna la quota ragguardevole del 5% delle comunicazioni tra dirette interessate. Partendo da questi dati, l'Associazione italiana ostetricia (Aio) ha avviato a Milano un progetto finalizzato alla formazione di ostetriche specializzate che possano aiutare ed informare i giovani. Il primo appuntamento è a Roma, dove si stanno per formare ostetriche provenienti da tutte le regioni. Questa figura professionale, secondo Antonella Marchi, presidente dell'Aio, diventa

Una vera e propria figura di riferimento che continua a supportare le donne che si rivolgono alla struttura sanitaria, anche dopo la prescrizione della pillola da parte del dottore.

Obiettivo dei corsi di formazione sarà quello di rafforzare la presenza sul territorio di “basi” alle quali potranno rivolgersi i giovani tutti i giorni, 24 ore su 24. Del resto, sabato e domenica – per ovvie ragioni – sono i giorni i cui si può sentire maggiormente l’esigenza di ricevere informazioni “delicate”.

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