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Pillola anti-diabete, presa una volta al giorno la ‘sugar killer’ abbassa la glicemia

La pillola contro il diabete potrebbe arrivare entro un anno: l’hanno chiamata ‘suger killer’ per abbassa la glicemia.
A cura di Zeina Ayache
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Una pillola che dal nostro corpo invia via wifi informazioni ad uno smartphone
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L'hanno chiamata pillola ‘sugar-killer' ed è il nuovo farmaco anti-diabete sviluppato con la collaborazione dell'Università Campus Bio-Medico di Roma che ha partecipato con un team internazionale alla sperimentazione, ora in fase 3, del Sotagliflozin. Ma come funziona questa pillola?

Pillola anti zucchero. Si chiama Sotagliflozin ed è una compressa da assumere per via orale una volta al giorno e potrebbe essere in commercio entro un anno: potrebbe rappresentale una soluzione per la cura del diabete di tipo 1.

Come funziona. In pratica la pillola anti zucchero è in grado di intervenire abbassando la glicemia e l'emoglobina glicata: questo permette ai pazienti di ridurre la dose quotidiana di insulina necessaria e potrebbe significare un minor rischio di complicanze a lungo termine. Per i pazienti potrebbe rappresentare una svolta perché la pillola è in grado di cancellare gli sbalzi nei livelli glicemici e l'ipoglicemia, stabilizzare la pressione e favorire la perdita di peso.

Una nuova molecola. “La nuova molecola appartiene a una famiglia di farmaci finora testati solo per la cura del diabete di tipo 2 spiegano i ricercatori – quello che insorge a seguito di obesità o di cattive abitudini alimentari”, i test passati avevano già dimostrato la capacità della pillola di ridurre di un terzo la mortalità nei pazienti con diabete di tipo 2 per tutte le cause.

Lo studio. Per giungere a queste conclusioni i ricercatori hanno sperimentato la pillola in 133 centri dislocati in 19 Paesi nel mondo, così facendo hanno potuto osservare gli effetti positivi del farmaco sui pazienti.

Obiettivi futuri. I ricercatori fanno sapere inoltre di voler “verificare sperimentalmente se questa molecola, come le ‘cugine’ validate per il diabete di tipo 2, possa avere effetti analoghi sulla mortalità anche nei pazienti con diabete giovanile”.

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