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Piccoli geni | William Rowan Hamilton, poliglotta a 5 anni

A 13 anni conosceva, tra le varie lingue, anche latino, greco, persiano, arabo, indi, sanscrito e malese.
A cura di Redazione Scienze
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William Romaw Hamilton nacque a Dublino nel 1805, figlio del procuratore Archibald, fu educato dal sacerdote anglicano James Hamilton. Le capacità del giovane William si evidenziarono in primo luogo nell'apprendimento delle lingue. A 5 anni era già poliglotta, a 7 iniziò ad imparare l'ebraico, a 13 conosceva molte lingue, tra le quali latino, greco, persiano, arabo, indi, sanscrito, malese, oltre, ovviamente, alle lingue neolatine. Frequento la scuola di matematica del Trinity College di Dublino, dove divenne professore di astronomia. Fu nominato Direttore dell'Osservatorio Dunsink e l'Astronomo Reale d'Irlanda mentre frequentava ancora l'università come studente. John Breinkley, astronomo e vescovo di Cloyne, così descriveva nel 1823 il diciottenne Hamilton: “Questo giovane, non dico sarà, ma è, il matematico migliore della sua età”.

Oltre ad essere un conoscitore delle lingue occidentali ed orientali, William Hamilton era dunque anche uno studioso delle materie scientifiche, alle quali diede un importantissimo contributo grazie alla riformulazione della meccanica newtoniana.  L'operatore hamiltoniano si è successivamente rivelato un elemento fondamentale per lo sviluppo della meccanica quantistica. Anche a lui si deve, inoltre, la formulazione del Teorema di Cayley-Hamilton e l'invenzione del calcolo icosiano. Ritenuto il più grande matematico irlandese, fu nominato cavaliere nel 1835. Morì nel 1865 all'età di 60 anni.

[Fonte: Businessinsider]

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