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Perché gli europei hanno la pelle chiara?

E perché riescono a digerire il latte da adulti? È tutto scritto nella nostra evoluzione.
A cura di Nadia Vitali
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Nel complesso mosaico di popolazioni di cui si compone l’umanità, la pelle chiara è soltanto uno dei tantissimi tratti caratteristici. La sua diffusione è strettamente legata al Vecchio Continente ma le cose non sono state sempre così, in passato: anzi, secondo uno studio recente il suo arrivo in Europa è stato relativamente recente, così come altre peculiarità degli europei quali l’altezza e la capacità di digerire il lattosio da adulti.

Lo sostiene Iain Mathieson, genetista postdoc presso la Harvard University che, in occasione del 84° meeting annuale della American Association of Physical Anthropologists, ha presentato i risultati di un vasto studio sull'evoluzione delle genti di questa porzione di mondo. E pare proprio i moderni europei siano estremamente diversi da quelli di “appena” 8.000 anni fa.

Le antiche migrazioni

Le nostre origini ancestrali sono già state materia di studi molto importanti. Uno molto recente ad esempio, ha chiarito come le popolazioni europee siano il frutto dell’incontro tra tre gruppi fondamentali. Dopo i primi coltivatori neolitici provenienti dal Medio Oriente, giunti all’incirca 8.000 anni fa, ci fu infatti un’altra ondata migratoria che portò in Europa i nomadi della cultura di Jamna, circa 4.500 anni fa: dai territori della steppa pontico-caspica, affacciata sul Mar Nero, essi recarono con sé anche una lingua che può essere definita proto-indoeuropeo. L’ultimo lavoro presentato parte da questi dati e cerca di indagare più a fondo, servendosi anche dei genomi archiviati grazie al progetto 1000 Genomes Project, per cercare di comprendere l’origine di tratti che caratterizzano fortemente i moderni europei, in quanto fortemente selezionati: il colore della pelle, l’altezza, la capacità di digerire il lattosio.

I più antichi europei non digerivano il latte

I ricercatori hanno così confermato un dato già assunto, ossia che i cacciatori-raccoglitori non digerivano il lattosio; ma anche i primi agricoltori neolitici avevano lo stesso problema. Quando giunsero i coltivatori dal Vicino Oriente, circa 7.800 anni fa, e i pastori della cultura di Jamna dalle steppe circa 4.500 anni fa, anche queste popolazioni non avevano il gene LCT che, codificando l’enzima lattasi, consente di sintetizzare gli zuccheri del latte anche da adulti. Insomma la tolleranza al lattosio iniziò a diffondersi attraverso l’Europa circa 4.300 anni fa: e fu fondamentale, come vedremo.

L'Europa eterogenea del neolitico

Per quanto riguarda il colore della pelle, all’incirca 7000 anni fa il panorama che offriva l’Europa doveva essere estremamente diverso da quello che siamo abituati a conoscere. Si presume che gli uomini che giunsero dall’Africa oltre 40.000 anni fa avessero la pelle scura, vantaggiosa nelle regioni che si trovano a latitudini molto soleggiate. Dati recenti, ad esempio, confermano che alcuni cacciatori-raccoglitori in Spagna, Lussemburgo ed Ungheria erano proprio così.

Ma i resti di sette persone vissute in un sito della Svezia settentrionale dicono anche, circa 7.700 anni fa, in quell'area gli uomini recavano le due varianti genetiche della pelle chiara ed anche un terzo gene che determina il colore blu degli occhi. Insomma, c’era una evidente divisione. La situazione iniziò a diventare più omogenea quando giunsero i coltivatori dal Vicino Oriente, anch'essi con le varianti del gene della pelle chiara: i mescolamenti con i cacciatori-raccoglitori indigeni portarono gradualmente anche gli europei centro-meridionali a modificare questo carattere.

Perché pelle chiara e lattosio da adulti?

Pelle chiara e capacità di digerire il latte da adulti, in realtà, sono due caratteri strettamente collegati tra loro e potrebbero essere stati entrambi la risposta evolutiva a precise circostanze. La pelle chiara, infatti, presenta il vantaggio di bloccare in maniera meno efficace la luce solare: questo implica che essa favorisce la produzione della vitamina D, necessaria per assorbire il calcio. Ora, per popolazioni che vivono in regioni dove l’esposizione ai raggi solari è bassa, la pelle chiara aiuta ad ottimizzare questa risorsa: l'unica eccezione è costituita dagli inuit e la si spiega sulla base della loro dieta che prevede grandi quantità di pesci ricchi di vitamina D. Un discorso analogo potrebbe valere per la digeribilità del latte, anch'esso fondamentale fonte di vitamina D (indispensabile per la formazione delle ossa).

Le diverse altezze d'Europa

I ricercatori si sono occupati di un altro aspetto, l’altezza, particolarmente complesso perché è il risultato dell’interazione di diversi geni. Hanno così evidenziato come la selezione abbia favorito fortemente diverse varianti geniche responsabili della maggiore altezza nel nord e nel centro Europa a partire da 8.000 anni fa. Ma un potenziamento fondamentale a questo trend venne dato dall'arrivo dei nomadi della cultura di Jamna. La selezione, però, ha anche favorito persone più basse in Italia e in Spagna a partire da 8.000 anni fa: addirittura negli spagnoli in particolare è stata osservata una riduzione nelle altezze medie riconducibile – si ipotizza – ad un abbassamento delle temperature medie e ad una dieta impoverita.

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