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Non ti piace il tuo naso? È colpa di questi 4 geni appena scoperti

I ricercatori hanno scoperto quali siano i 4 geni coinvolti nella formazione del nostro naso e che ne influenzano quindi la larghezza e la lunghezza. La scoperta potrà, forse, un domani aiutare la polizia a creare l’identikit di un sospettato partendo dal DNA rinvenuto sulla scena del crimine.
A cura di Zeina Ayache
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I ricercatori hanno scoperto quali siano i geni responsabili della forma del nostro naso. Ad identificarli sono stati gli scienziati del University College London che, su Nature Communications, hanno pubblicato lo studio intitolato “A genome-wide association scan implicates DCHS2, RUNX2, GLI3, PAX1 and EDAR in human facial variation” all'interno del quale ci spiegano anche quali siano i vantaggi, nella vita di tutti i giorni, di una scoperta simile.

Per giungere alle loro conclusioni, gli esperti hanno analizzato un vasto campione di persone (6.630 circa) provenienti da varie parti dell'America Latina (Colombia, Brasile, Cile, Messico e Perù). Di questi, il 50% erano di origine europea, il 45% nativi americani e il 5% di origine africana. Così facendo hanno potuto mettere a confronto le varianti genetiche con 14 differenti caratteristiche estetiche grazie alle quali sono riusciti ad identificare 4 geni, DCHS2, GLI3, RUNX2 e PAX1:

  • DCHS2, GLI3 e PAX1 – coinvolti nella crescita della cartilagine del naso
  • GLI3, PAX1 – coinvolto nell'ampiezza delle narici
  • DCHS2 – controlla quanto il naso sarà appuntito
  • RUNX2 – coinvolto nella crescita delle ossa del naso

In aggiunta, i ricercatori fanno sapere di aver identificato anche un quinto gene, EDAR, il quale è coinvolto nella protrusione del mento.

Una simile scoperta è interessante poiché permette di comprendere meglio quali siano le origini dei nostri nasi e come la genetica ne influenzi la forma. Da sempre si ritiene infatti che il nostro naso si sia adattato, con il tempo, alle condizioni climatiche, quindi alle temperature o all'umidità, modificando lunghezza e larghezza. Ma non è tutto. i dati racconti dai ricercatori saranno utili, in futuro, alle tecnologie forensi che potranno, grazie al DNA, creare l'identikit di un ipotetico sospettato.

[Foto copertina di Pezibear]

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