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Morto Danilo Mainardi, l’etologo di Quark difendeva l’intelligenza animale. Il ricordo di Piero Angela

Danilo Mainardi è morto, era uno dei più importanti etologi italiani ed era anche noto per le sue partecipazioni alle trasmissioni tv Quark e Superquark. In eredità ci lascia il suo fondamentale concetto di “comportamento intelligente degli animali”.
A cura di Zeina Ayache
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Danilo Mainardi, classe 1933, è morto l'8 marzo 2017 all'età di 83 anni. Mainardi, milanese, è stato uno dei più importanti etologi italiani ed è conosciuto anche come ecologo e divulgatore scientifico. Di lui abbiamo sentito parlare in occasione di alcune partecipazioni alle trasmissioni TV di Piero Angela, Quark e Superquark, e vanta un'enorme produzione scientifica, parliamo di più di duecento pubblicazioni. Tra le più significative ricordiamo “La scelta sessuale dell'evoluzione della specie” del 1968 e “Il comportamento animale” del 1970.

Laureato in Scienze Biologiche nel 1956 all'Università di Parma, qui ha insegnato Zoologia, Biologia ed Etologia. Direttore della Scuola internazionale di etologia del Centro Ettore Majorana di Cultura scientifica di Erice dal 1973, è stato professore emerito di Ecologia comportamentale all'Università Ca' Foscari di Venezia.

In quanto etologo, quindi studioso della disciplina scientifica che si occupa del comportamento degli animali nel loro habitat naturale, Mainardi si è concentrato in particolare sui ruoli parentali e non all'interno dei gruppi animali sottolineando l'importanza dell'imprinting, l'apprendimento per esposizione tipico dei vertebrati, nello sviluppo dell'individuo.

Mainardi è conosciuto anche per il concetto di intelligenza animale, inteso come comportamento intelligente, che sostiene che il pensiero intelligente non sia un'esclusiva dell'essere umano. Per l'etologo, l'antropocentrismo (cioè il giudicare il mondo secondo le caratteristiche degli uomini) è errato poiché ogni animale (ricordiamo che anche l'uomo è un animale) è dotato di un comportamento intelligente inteso come capacità adattativa di sopravvivere. Insomma, quello che per noi può sembrare intelligente, non lo è necessariamente per un altro animale e viceversa.

Di lui parla anche Piero Angela, "Eravamo molto amici. Era una persona molto riservata, non si esponeva, teneva un profilo basso. Ci trovavamo bene perché avevamo lo stesso carattere. Arrivava in trasmissione con i suoi filmati, parlavamo cinque minuti e poi partivamo. Era sempre ‘buona alla prima', era un bravo comunicatore. Alla divulgazione scientifica lascia quel tono calmo, tranquillo, senza andare sopra le righe, che arrivava subito alla gente".

[Foto copertina di VideoCicapVeneto]

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